La fatturazione elettronica nella PA diventa realtà. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale 55 del 5 aprile diventano operative le regole tecniche per la gestione dei processi di fattura elettronica verso le amministrazioni statali. Entro 12 mesi ci sarà lo stop al pagamento delle fatture inviate in formato cartaceo per ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale (Inpdap, Inail Inps, cassa forense, Inarcassa, Cassa del notariato, dei dottori commercialisti e dei ragionieri e periti commerciali); le altre amministrazioni avranno due anni di tempo per adeguarsi alle norme. Per le PA locali la data di decorrenza sarà satb con decreto del ministro dell’Economia, di concerto con il ministro per la Pubblica amministrazione, d’intesa con la Conferenza Unificata.
Tutte le amministrazioni non potranno né accettare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea né procedere al pagamento, neppure parziale, sino all’invio del documento in forma elettronica. I fornitori delle amministrazioni pubbliche dovranno gestire il ciclo di fatturazione esclusivamente in modalità elettronica, non solo nelle fasi di emissione e trasmissione ma anche in quella di conservazione.
La trasmissione delle fatture in formato xml, avverrà attraverso il sistema di interscambio (Sdi), gestito dall’agenzia delle Entrate che ha individuato in Sogei il soggetto tecnologico deputato alla sua realizzazione. Oltre alle informazioni obbligatorie per legge, sulla fattura trasmessa attraverso lo Sdi dovranno comparire le indicazioni sul soggetto trasmittente, con identificativo fiscale, progressivo di invio e numero di trasmissione, nonché sull’amministrazione destinataria, identificata con un codice.
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano, dalla fatturazione elettronica possono derivare nell’immediato risparmi diretti di un miliardo di euro per le amministrazioni e di un miliardo di euro per le imprese, con un risparmio a regime che si stima possa raggiungere i 60 miliardi di euro.