LA MAPPA

Turismo, ambiente e watertech: i nuovi fronti del business delle startup italiane 

Dal Social Innovation Monitor del Politecnico di Torino emerge una crescita del 21% delle società a impatto sociale e ambientale che raggiungono quota 587. Sono 7 le startup che hanno concluso con successo la prima edizione del programma Traveltech Argo della Rete Nazionale Cdp e 10 quelle selezionate da Intesa Sanpaolo impegnate nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per una migliore gestione della risorsa idrica

Pubblicato il 04 Ott 2023

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Punta sull’ambiente, sul watertech e sul turismo l’arcipelago italiano delle startup. Emerge in primis dallo studio elaborato dal Social Innovation Monitor del Politecnico di Torino secondo cui il numero di startup a “significativo impatto sociale e ambientale” a fine 2022, pari a 587 società, è cresciuto del 20,8% rispetto alla fine del 2021, mentre le altre sono calate del 6,1% nello stesso periodo. Focus sul watertech con il primo Demo Day di Up2Stars di Intesa Sanpaolo dedicato a crescita, accelerazione e networking delle startup innovative e che vede selezionate e accelerate 10 startup impegnate nello sviluppo di soluzioni tecnologicamente evolute per una migliore gestione della risorsa idrica. Mentre sono 7 le startup che hanno concluso con successo a Venezia la prima edizione del programma traveltech Argo, parte della Rete Nazionale Acceleratori Cdp Venture Capital.

Il Social Innovation Monitor del Polito

Il team di ricerca Social Innovation Monitor con base al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione – Digep – del Politecnico di Torino, ha presentato i risultati dello studio sulle Startup Innovative a significativo impatto sociale e ambientale in Italia. Il numero delle startup è calato in tutte le regioni italiane, ma la proporzione di startup concentrate in Lombardia, Lazio e Campania, le prime tre regioni italiane per numero di startup, è aumentata.

Nel corso del 2022 il numero di SIaVS (Startup Innovative a Vocazione Sociale) è calato (-9,2%), mentre il numero di startup innovative con qualifica di Società Benefit è aumentato sensibilmente (+38,2%) così come quello delle B Corp che sono aumentate del 55,6%.

“Nel corso del 2022 – commenta il direttore della ricerca Paolo Landoni – abbiamo osservato un calo nel numero di giovani startup innovative, un declino determinato dal minor numero di imprese che si sono registrate come Startup Innovativa rispetto agli scorsi anni. È interessante notare come siano invece cresciute complessivamente le startup che si dichiarano formalmente a impatto”.

Le startup che dichiarano ufficialmente il proprio impatto sociale o ambientale tramite qualifiche come quelle di Società Benefit o B Corp è aumentato, e adesso rappresentano quasi il 5% delle startup innovative. A titolo di confronto, due anni fa queste startup erano il 3% del totale e il trend è in costante crescita.

Infine, lo studio di Social Innovation Monitor ha individuato le 22 startup a significativo impatto sociale e ambientale che nello scorso anno si sono distinte anche per aver raggiunto risultati economicamente molto rilevanti. Tra queste ci sono, ad esempio, Unobravo, piattaforma di psicologia online che offre servizi di consulenza psicologica e combatte il pregiudizio sulla salute mentale, e Ngv Powertrain, startup che progetta motori a basso impatto ambientale al fine di ridurre l’inquinamento e promuovere la transizione verso fonti di energia più pulite.

Le 22 migliori startup individuate dallo studio, hanno mediamente più di 2 milioni di euro di ricavi, con una crescita annuale media del 217%, e almeno 18 dipendenti, con una crescita annuale media del 146%. Sono, inoltre, società in grado di attrarre finanziamenti: infatti, queste startup hanno raccolto mediamente 3,9 milioni di euro di investimenti in capitale di rischio o di finanziamenti a fondo perduto. Infine, più della metà delle migliori startup a significativo impatto sociale e ambientale (53,5%) fonda una parte importante del proprio business sull’hardware.

Watertech, i “campioni” di Up2Stars

Obiettivo del programma del Gruppo Intesa Sanpaolo, favorire il trasferimento tecnologico alle pmi, in linea con gli obiettivi del Pnrr. Selezionate, accelerate e preparate 10 startup impegnate nello sviluppo di soluzioni tecnologicamente evolute per una migliore gestione della risorsa idrica. Ora le aspetta un percorso di crescita manageriale con partner di progetto. “La crisi idrica e climatica – si legge in una nota – impone innanzitutto alle imprese un ripensamento dei modelli di gestione e sviluppo di reti, impianti e infrastrutture in un’ottica di efficientamento e di sostenibilità. Una sfida importante, in cui la tecnologia digitale riveste un ruolo fondamentale”.

Sono sempre di più le aziende e le startup che impiegano tecnologie evolute come big data, Iot, intelligenza artificiale e cloud per rendere più efficiente l’approvvigionamento e la distribuzione idrica”. Anche l’acqua, dunque, può diventare “smart”. Al centro delle innovazioni presentate dalla startup, sensori e dispositivi intelligenti per monitorare il consumo idrico e rilevare eventuali perdite o sprechi, meccanismi per la desalinizzazione dell’acqua di mare, soluzioni di recupero e depurazione delle acque reflue, sistemi di irrigazione basati sui dati.

Le 10 startup selezionate sono Genius Watter di Carmignano di Brenta, Giar Energy di San Severino Marche, Sieve di Pavia, Rithema di Nocera Superiore, Wave di Borgosesia, Blue Eco Line di Firenze, Frm di Rovereto, Ares di Monopoli, Biopolimeri di San Vito dei Normanni e All About Water di Milano.

Turismo, le soluzioni “future proof”

Dal telepass per il tracciamento di ingressi e uscite delle imbarcazioni dai porti alla piattaforma dedicata alle guide di avventure sportive, passando per il servizio di trasporto aereo privato in stile Uber che rende più economico il volo, fino alla piattaforma che permette di scegliere esperienze outdoor a diretto contatto con la natura: sono alcune delle 7 soluzioni innovative sviluppate dalle startup finaliste della prima edizione del programma di accelerazione di Argo, acceleratore traveltech della Rete Nazionale Cdp, nato su iniziativa di Cdp Venture Capital insieme al ministero del Turismo e insediato a Venezia. L’acceleratore è gestito da LVenture Group e VeniSia (Università Ca’ Foscari Venezia) ed è sostenuto dai main partner Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center, Human Company e Scuola Italiana di Ospitalità.

“Il supporto all’innovazione e ai giovani imprenditori nel settore del turismo costituisce un asset di intervento prezioso per il ministero ed il Governo – dichiara il ministro del Turismo Daniela Santanchè -. Il programma di accelerazione ci ha consentito di stimolare la nascita di nuove startup innovative del comparto”.

Nella lista le startup Smartway, piattaforma che consente alle aziende di gestire gli off-site per i dipendenti in borghi iconici, Ulisses software gestionale che permette di tracciare ingressi ed uscite dai porti, Skycab piattaforma che consente di prenotare voli privati per medie e piccole tratte, Mapotapo piattaforma web dove le guide di avventure sportive certificate possono digitalizzare le loro operazioni e raccogliere e gestire le prenotazioni, Tela primo software di gestione verticale nel settore culturale che permette l’integrazione in unica piattaforma di tutte le operazioni di gestione di un museo, WeforGuest software omnicomprensivo per la gestione dei servizi legati al mondo dell’Hospitality come Crm, automazione e gestione dei flussi di lavoro e per finire Friland piattaforma online che offre soluzioni di soggiorno ed esperienze locali in luoghi a contatto con la natura.

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