L’industria manifatturiera si prepara all’era del 5.0 con una vera e propria trasformazione epocale, non solo in termini di sviluppo ma soprattutto culturale. Motore del cambiamento è l’innovazione, ma gli imprenditori stanno capendo l’importanza di investire nella sostenibilità e nelle risorse interne per dare vita a un’industria con meno sprechi, con una migliore gestione delle risorse e che risponde alle esigenze dei giovani e dell’ambiente.
Gli strumenti per guardare avanti? Gli incentivi statali Industria 4.0 sono stati utilizzati dal 54% delle imprese, e per molti sono importanti per l’innovazione ma non sufficienti: ora l’attenzione si sposta su altre richieste, fra cui il credito d’imposta Beni strumentali per la trasformazione digitale e quello Formazione 4.0.
A fotografare questo quadro è l’Osservatorio sull’industria manifatturiera di Mecspe e Made Competence Center Industria 4.0.
Intelligenza artificiale: per il Manufacturing è un importante alleato
In linea con lo scorso quadrimestre, quasi sette imprenditori su dieci dichiarano di aver avuto nell’ultimo anno una crescita digitale media o alta. Oltre a puntare su tecnologie come sicurezza informatica e robotica collaborativa, in questo momento il tema dell’intelligenza artificiale divide tanti, ma non gli imprenditori. Cresce, infatti, la quota di chi vede in questa tecnologia nei prossimi anni un importante alleato per l’industria manifatturiera (67% del campione, +8 punti percentuali vs I quad. ‘23).
Competence center e Dih: serve più sensibilizzazione
Emerge poi che serve una maggiore sensibilizzazione sui tanti vantaggi reali che i Competence center e i Dih possono portare alle imprese e al settore in generale (il 48% non le conosce). Un esempio pratico è la collaborazione strutturata in essere dal 2022 tra Dih Lombardia e Made che ha permesso l’accesso ai servizi di Made a più di 70 aziende a valle dell’assessment di maturità e che ha generato 8 attività progettuali nel solo 2022. Collaborazione rafforzata anche dalla disponibilità dei fondi del Pnrr a disposizione di Made Competence Center, grazie ai quali le aziende italiane possono sviluppare progetti di trasferimento tecnologico e corsi di formazione con importanti contributi.
Cresce la sensibilità per le tematiche ESG
Insieme alla transizione digitale, nell’industria manifatturiera sta nascendo una sensibilità per le tematiche connesse alla sostenibilità, che non riguarda più solo le grandi imprese, ma anche le pmi. A oggi il livello di conoscenza dei criteri ESG, ad esempio, sale al 46% del campione (+10 p.p. vs II quad. ‘22), mentre più di un terzo degli imprenditori (35%) ritiene abbastanza o molto green la propria azienda. Anche la misurazione dell’impronta di carbonio per valutare l’impatto ambientale inizia a essere un elemento considerato dai manager, tanto che quasi due aziende su dieci conducono regolarmente analisi delle emissioni di CO2 o adottano misure per neutralizzarle. Su questo fronte oggi solo la metà del campione ritiene di avere personale pienamente competente. Non è un caso che tanti imprenditori ritengano come principale criticità proprio il reperimento delle risorse umane.
Focus sulle competenze
Come si stanno muovendo i “capitani d’azienda” per migliorare il bagaglio di competenze? Da un lato (il principale) formando il personale interno (58%); dall’altro rivolgendosi all’esterno stringendo accordi con Its, Ifts e università (21%) per coinvolgere i giovani o assumendo nuovo personale già formato (17%). Oltre alle risorse umane, per poter crescere le aziende hanno bisogno di risorse economiche, e gli incentivi hanno un ruolo importante.
Competence Center: un ecosistema che facilita l’innovazione
“I dati emersi dall’osservatorio Mecspe confermano l’indispensabile ruolo svolto dai Competence Center nel sostegno alle imprese manifatturiere italiane -esordisce Augusto De Castro, direttore Generale di Made Competence Center -. Oggi, siamo in grado sia di poter offrire corsi di formazione su misura per le aziende con requisiti specifici, sia corsi a catalogo destinati alle diverse funzioni aziendali con programmi differenziati in base a ruolo e livello di competenze. Il nostro ecosistema crea un terreno fertile per lo sviluppo di soluzioni innovative alle reali sfide che le imprese devono affrontare quotidianamente. Inoltre, il Mimit ci ha dotato di finanziamenti a fondo perduto, per le imprese, all’interno del Pnrr: questo ci permetterà di raggiungerne sempre più imprese e di supportarle nella loro trasformazione digitale. Ci auguriamo di poter dialogare con un sempre maggior numero di aziende per assisterle nel percorso di transizione digitale di innovazione, per renderle sempre più competitive e sostenibili.”
Digitale come driver per affrontare le sfide del futuro
“Il digitale è il driver per affrontare le sfide legate alla sostenibilità e alla competitività – dichiara Marcello Panzone, Responsabile Centro studi di Confindustria Lombardia e Enterprise Europe Network -. Le aree dove esso è già un fattore di sviluppo per le imprese sono la formazione, la tecnologia e l’internazionalizzazione: capitale umano di qualità, con la crescente necessità per le imprese di reperire risorse umane con adeguate competenze tecniche; l’implementazione di tecnologie come IA che consentano l’aumento della produttività e la gestione sostenibile dei costi, come quelli energetici; la presenza digitale dell’impresa finalizzata ad avere un approccio ai mercati innovativo e dinamico.”