IL CASO

Legge antipirateria, Assoprovider ricorre al Tar: “I provider non sono poliziotti della Rete”

L’associazione impugna le nuove norme: “Il controllo spetta alle istituzioni”. Nel mirino anche i procedimenti cautelari in materia di diritto d’autore senza alcun contraddittorio. Il presidente Frontera: “Una battaglia di civiltà”. Ma Agcom rincara la dose: danni per 1,7 miliardi, in vista nuova regolazione degli influencer

Pubblicato il 17 Ott 2023

Gianbattista Frontera

Continuano le proteste di Assoprovider contro le recenti disposizioni antipirateria. L’associazione, che riunisce i rappresentanti delle imprese del settore delle comunicazioni elettroniche in tutt’Italia, ha deciso di ricorrere al Tar per contestare le modifiche al Regolamento in materia di diritto d’autore e i presupposti della stessa norma ovvero la legge 93 del 14 luglio 2023 in materia di antipirateria, entrata in vigore lo scorso otto agosto.

No ai procedimenti cautelati senza contraddittorio

La norma viene contestata in diversi punti. In particolar modo, nella decisione di svolgere i procedimenti cautelari in materia di diritto d’autore senza alcun contraddittorio, senza che un cittadino, che ha visto inibire l’accesso al suo sito, possa difendersi in qualche modo.

In linea generale, l’associazione contesta che le disposizioni in materia di diritto d’autore impongano ai provider di assumere un ruolo di “poliziotti della Rete”, con tutti i costi che questo comporta. Un ruolo che invece dovrebbe spettare alle istituzioni pubbliche ordinarie, come le forze di polizia e la Magistratura.

“Una battaglia di civiltà”

La scelta di Assoprovider sopraggiunge dopo la decisione di impugnare le modifiche, firmate AgCom, al Regolamento in materia di diritto d’autore pubblicato il 31 luglio 2023. «È una battaglia di civiltà – afferma Giovanbattista Frontera, presidente dell’associazione degli operatori di prossimità -. Ma siamo solo all’inizio. Andremo fino in fondo. Questo è certo».

Danni per 1,7 miliardi di euro al Sistema Paese nel 2022

Secondo i dati illustrati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione, Alberto Barachini, durante la presentazione dello spot antipirateria realizzato insieme ad Agcom e che vede protagonista Bobo Vieri,  nel 2022 si stima che ammontino a 1,7 miliardi di euro i danni sul Sistema Paese generati dalla pirateria in termini di mancato fatturato, a cui si aggiunge un impatto negativo di 716 milioni di euro sul Pil e di 319 milioni di euro sulle entrate fiscali per lo Stato. Stimata anche una perdita di posti di lavoro, soprattutto fra i più giovani, di poco meno di 10.000 unità per il 2022.

Oltre alla pirateria audiovisiva, è stimato poi in 771 milioni di euro il fatturato che la pirateria sottrae ogni anno all’editoria libraria, pari al 31% del mercato complessivo, a cui si sommano, per il solo 2020, circa 250 milioni di euro di perdite a causa della proliferazione di canali, chat e siti dedicati alla diffusione non autorizzata di testate giornalistiche. Questi dati “dimostrano l’esigenza di avviare una campagna – ha chiarito Barachini -: dobbiamo lavorare sulla sensibilizzazione dei cittadini su questo reato” che “mette a rischio migliaia di posti di lavoro, viola il diritto di proprietà intellettuale e vanifica lo sforzo creativo nei settori giornalistico, sportivo, cinematografico, delle pubblicazioni, dei software, della musica”.

“Necessaria la collaborazione di tutti i soggetti”

Il disegno di legge anti pirateria digitale approvato dal Parlamento a luglio “ci conferisce poteri e responsabilità importanti – ha affermato Giacomo Lasorella, presidente di Agcom -. Abbiamo avviato un tavolo tecnico per rendere possibile il blocco dei siti da parte degli operatori, c’è da mettere a punto una serie di regole per cui è fondamentale la collaborazione degli operatori” e “ringrazio anche l’Acn che sta dando un contributo a tavolo tecnico” oltre alla Guardia di Finanza e alla Polizia. Al momento, ha aggiunto Lasorella, sono stati emessi circa 100 ordini cautelari per blocco siti pirata. “La sfida è attivare il meccanismo stabilito dalla legge che consente di bloccare i siti pirata” e “ci vuole la collaborazione di tutti i soggetti”.

AgCom: “Lotta alla pirateria solo un primo step, ora regole agli influencer”

“La lotta alla pirateria è un primo step – chiarisce Massimiliano Capitanio, commissario dell’Agcom -, visto che un Paese che non riesce a garantire la lotta alla pirateria farà fatica a contrastare le nuove sfide”.  Parlando alla presentazione dello spot anti pirateria, Capitanio ha sottolineato che c’è la possibilità “di spegnere migliaia di siti privati, consentire al Paese la rimozione di contenuti pericolosi”. Il commissario ha, quindi, ringraziato “chi sta lavorando operativamente per ottenere questo risultato” e il sottosegretario Alberto Barachini “per aver sposato la causa della legalità e della cultura”. Ora l’Autorità “sta lavorando a una nuova regolazione degli influencer a tutela di minori, pluralismo e democrazia”.

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