Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato nuove restrizioni alla vendita dei chip utilizzati per la produzione di dispositivi basati sull’intelligenza artificiale alla Cina. In un comunicato ufficiale, il governo federale ha spiegato che il provvedimento consentirà di “correggere le falle che sono state riscontrate dopo l’imposizione del primo round di restrizioni all’esportazione di chip alla Cina, lo scorso anno”.
La nota del Bureau of Industry and Security del Dipartimento si riferisce alla disposizione con cui Washington aveva vietato la vendita alla Cina del chip Nvidia H100, utilizzato dalla maggior parte degli specialisti dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti, a partire da OpenAi. Al suo posto, le aziende cinesi avrebbero potuto acquistare le versioni precedenti, denominate H800 e A800. Le nuove restrizioni, che entreranno in vigore il 16 novembre, vieteranno anche la vendita di questi chip, in base a quanto spiegato ai giornalisti da alcuni funzionari del dipartimento. Le misure potrebbero anche includere i chip prodotti da Intel e Amd.
“Le regole aggiornate di oggi aumenteranno l’efficacia dei nostri controlli e chiuderanno ulteriormente le vie per eludere le nostre restrizioni. Questi controlli mantengono la nostra chiara attenzione sulle applicazioni militari e affrontano le minacce alla nostra sicurezza nazionale poste dalla strategia di fusione militare-civile del governo della Repubblica Popolare Cinese”, spiega la Segretaria al Commercio Gina M. Raimondo. “Con l’attuazione di queste restrizioni, continueremo a lavorare per proteggere la nostra sicurezza nazionale limitando l’accesso alle tecnologie critiche, facendo rispettare le nostre regole e riducendo al minimo qualsiasi impatto indesiderato sui flussi commerciali”.
L’Assistente Segretaria al Commercio per l’Amministrazione delle Esportazioni Thea D. Rozman Kendler aggiunge che “queste tecnologie servono intrinsecamente come moltiplicatori di forza per il bene umanitario, ma anche per minare la sicurezza globale e far avanzare la repressione. Imponendo requisiti rigorosi per le licenze, garantiamo che coloro che cercano di ottenere potenti chip avanzati e attrezzature per la produzione di chip non utilizzino queste tecnologie per minare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Continueremo a perfezionare questi controlli con l’evolversi della tecnologia, in modo che la nostra tecnologia non venga utilizzata per minacciare la pace e la sicurezza globale”.
Le conseguenze per Nvidia non si fanno attendere
Nvidia ha confermato che le nuove restrizioni all’esportazione degli Stati Uniti bloccheranno le vendite di due chip di intelligenza artificiale di fascia alta che ha creato per il mercato cinese e che anche uno dei suoi chip di gioco di punta sarà di fatto fuori gioco.
In un documento pubblicato ieri, Nvidia ha precisato che due dei suoi chip avanzati – l’A800 e l’H800 – entrambi creati per il mercato cinese per rispettare le precedenti norme sulle esportazioni, saranno bloccati per la vendita in base alle nuove regole. Anche uno dei chip per videogiochi di punta dell’azienda sarà soggetto a restrizioni, così come il chip L40S, annunciato ad agosto.
Secondo la documentazione presentata da Nvidia, l’azienda potrebbe essere costretta a spostare alcune operazioni commerciali fuori dai Paesi che rientrano nel campo di applicazione delle limitazioni alle esportazioni statunitensi.
Il produttore di chip ha dichiarato che le nuove regole potrebbero avere un impatto sulla sua capacità di completare lo sviluppo di alcuni prodotti in modo tempestivo, di supportare i clienti esistenti di tali prodotti o di rifornire i clienti di tali prodotti al di fuori delle regioni interessate.
A seguito della diffusione della notizia, Nvidia ha subito un netto calo a Wall Street, perdendo il 4,6% e ponendosi tra i titoli peggiori sullo S&P 500. Le nuove norme potrebbero però colpire, come detto, anche le esportazioni di Intel e Amd, i cui titoli hanno perso rispettivamente l’1,4% e l’1,2%. Altre norme potrebbero limitare l’esportazione in Cina di aziende del settore dei semiconduttori come Applied Materials (+1%), Lam (-0,2%) e Kla (-1,2%).
Nvidia annuncia la partnership strategica con Foxconn
In un contesto in cui il business con la Cina si fa sempre più a rischio, Nvidia lancia la collaborazione con la taiwanese Hon Hai Technology Group (Foxconn) per accelerare la rivoluzione industriale dell’AI. Foxconn integrerà la tecnologia Nvidia per sviluppare una nuova classe di data center in grado di alimentare un’ampia gamma di applicazioni, tra cui la digitalizzazione dei flussi di lavoro di produzione e ispezione, lo sviluppo di veicoli elettrici e piattaforme robotiche alimentate dall’AI e un numero crescente di servizi di AI generativa basati sulle lingue.
Annunciata congiuntamente dal fondatore e ceo di Nvidia, Jensen Huang, e dal presidente e ceo di Foxconn, Young Liu, in occasione dell’Hon Hai Tech Day di Taipei, la collaborazione inizierà con la creazione di infrastrutture basate sulla piattaforma di elaborazione accelerata di Nvidia, che include il più recente Superchip Nvidia GH200 Grace Hopper e il software Nvidia AI Enterprise.
Foxconn sta anche sviluppando le sue piattaforme di soluzioni intelligenti basate sulle tecnologie Nvidia. Inoltre la soluzione Foxconn Smart City incorporerà il software di analisi video intelligente Metropolis di Nvidia.
“È emerso un nuovo tipo di produzione: la produzione di intelligenza. E i data center che la producono sono fabbriche di AI”, ha dichiarato Huang. “Foxconn, il più grande produttore al mondo, ha le competenze e le dimensioni necessarie per costruire fabbriche di AI a livello globale. Siamo lieti di ampliare la nostra partnership decennale con Foxconn per accelerare la rivoluzione industriale dell’AI”.
Lavorando a stretto contatto con Nvidia, si prevede che Foxconn realizzerà un gran numero di sistemi basati su Cpu, Gpu e networking Nvidia per la sua base clienti globale, che sta cercando di creare e gestire le proprie fabbriche di AI, ottimizzate con il software Nvidia AI Enterprise.