La difficoltà di abbandonare gli attuali modelli di business e l’esistenza di silos tra le diverse funzioni aziendali. Sono queste le due principali barriere che impediscono alle aziende di abbracciare l’innovazione secondo lo studio “La formula per un business più resiliente”, realizzato da Sap Insight e presentato nel corso dell’edizione 2023 di Sap Now, il principale appuntamento annuale che Sap Italia dedica ogni anno alla business community. La ricerca ha coinvolto più di 4.200 manager di medie e grandi aziende in tredici paesi del mondo, inclusa l’Italia, per esaminare la preparazione delle imprese ad affrontare le sfide attuali e future, nonché le chiavi per raggiungere una maggiore resilienza.
Lo scenario
Dopo anni in cui il business e il mondo in generale hanno affrontato diversi scenari di crisi, e considerando il contesto di incertezza e volatilità che ci aspetta in futuro, la capacità delle organizzazioni di rispondere ai disagi e ad eventi imprevisti diventa – secondo l’analisi di Sap – un fattore sempre più differenziante.
In questo quadro gli intervistati che hanno valutato “molto positivamente” le loro capacità di affrontare le sfide attuali o future hanno anche affermato di avere un migliore accesso ai dati a supporto dei loro processi decisionali. Al contrario, le aziende che hanno valutato negativamente le loro capacità di resilienza hanno riconosciuto di non avere un accesso ai dati ottimale. “Ciò significa – sottolinea Sap – che la resilienza nel presente, la resilienza futura e l’accesso ai dati vanno di pari passo, rafforzandosi a vicenda”. Secondo la ricerca, inoltre, l’innovazione è emersa come il secondo fattore per rendere un’organizzazione più resiliente.
L’importanza di investire nei dati
“Investire nei dati è essenziale. Una delle caratteristiche delle aziende resilienti è il loro elevato grado di accesso ai dati – afferma Carla Masperi, Ad di Sap Italia – Si può essere cinture nere in ogni disciplina sportiva, ma tutta questa esperienza e tutti questi sforzi verranno ridotti nel migliore dei casi e sprecati nel peggiore dei casi se non si hanno i dati per sapere come funzionano i processi attuali. Senza questa conoscenza, è più difficile sapere quali processi necessitano di essere corretti per rendere la propria azienda più resiliente”. “Le aziende che si affidano alle tecnologie intelligenti come l’AI hanno inoltre maggiori opportunità di crescita – aggiunge – sono più attrezzate a rispondere ai rischi e a prosperare nei ricavi, perché in grado di adattarsi rapidamente alle avversità e ai cambiamenti sia attuali sia futuri. E non si limitano a superare le sfide, ma emergono più forti di prima”.
Le aree di miglioramento
Considerando il breve termine, le aree di miglioramento citate dalle aziende italiane sono l’avanzamento tecnologico (53%) e i processi (48%). Quanto alle opportunità di crescita per i prossimi 12 mesi, le prime tre citate dal campione della ricerca sono lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi (50%), l’espansione della propria organizzazione in mercati esistenti (46%), e l’uso di tecnologie intelligenti per migliorare l’analisi dei dati e il processo decisionale (45%).
Le sfide attuali e future
Il report Sap Insights ha inoltre evidenziato due sfide principali a livello globale e valide anche per l’Italia: la capacità di rispondere ai problemi di oggi e la preparazione a quelle del futuro.
Quando agli intervistati è stato chiesto di valutare la propria efficacia in nove aree chiave per la resilienza, spiega lo studio, il 30% non è stata considerata “molto efficace” (il punteggio più alto). E il restante 70% si riconosce preparato solo in tre o meno delle nove aree: nessuno degli intervistati, inoltre, ha classificato la propria azienda come “molto efficace” in tutte le aree analizzate.
Quanto ai problemi che potrebbero sorgere più avanti nel tempo, un terzo del campione (32%) non è “realmente soddisfatto” della situazione della propria organizzazione in una qualsiasi delle 12 competenze necessarie per prepararsi al futuro, e il 65% ha detto di essere “veramente soddisfatto” in tre o meno aree.
Le nuove funzionalità di AI generativa di Sap
Nell’occasione di Sap Now la multinazionale specializzata nel software per le aziende ha annunciato la disponibilità di nuove funzionalità di AI generativa per tutto il portafoglio Sap Cx, tra cui Joule, il copilota di AI generativa in linguaggio naturale di Sap.
“Le nuove funzionalità di AI generativa – si legge in una nota – aiuteranno le aziende ad automatizzare attività dispendiose in termini di tempo e ad analizzare rapidamente i dati provenienti da tutta l’organizzazione per ottenere insight preziosi e fruibili in modo da offrire ai clienti esperienze più intelligenti e personalizzate”.
Si tratta, nello specifico, del potenziamento della gestione dei cataloghi e del miglioramento della ricerca dei prodotti, dell’attivazione di risposte rapide e accurate con AI proattiva e contestuale, dell’automatizzazione delle attività ad alta intensità di lavoro con strumenti di AI basati sui ruoli e dell’utilizzo dell’AI per generare profili cliente completi.
Tra le funzionalità in via di integrazione ci sono noltre la creazione di contenuti personalizzati basati sull’AI generativa e l’autenticazione basata sul rischio AI per migliorare la fiducia del cliente.
“Mettere i clienti al centro della trasformazione aziendale richiede una customer experience solida e personalizzata e intelligente – spiega Ritu Bhargava, President e Chief Product Officer di Sap Industries e Cx – Queste nuove funzionalità di AI all’interno del portafoglio Sap Cx consentiranno alle aziende di liberare tutto il loro potenziale, migliorare la fidelizzazione dei clienti, consolidarsi come leader nel loro settore e cogliere i vantaggi dell’AI generativa con soluzioni Cx intelligenti che hanno un impatto tangibile sulle organizzazioni”.