Prosegue la ripresa di Huawei nonostante le sanzioni americane che hanno ostacolato sia le sue vendite che i suoi acquisti di tecnologia avanzata: il gruppo cinese delle telecomunicazioni ha infatti annunciato la crescita del fatturato per il periodo gennaio-settembre a 456,6 miliardi di yuan (59,1 miliardi di euro), con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. L’azienda, che ha sede a Shenzhen, ha inoltre dichiarato che il suo margine di profitto netto è stato del 16%, ma non ha fornito alcuna base di confronto.
In questo scenario, il gruppo “continuerà ad aumentare i propri investimenti in ricerca e sviluppo al fine di sfruttare al massimo il proprio portafoglio di attività e portare la competitività dei propri prodotti e servizi a nuovi livelli”, ha spiegato in una nota Ken Hu, presidente di turno di Huawei. Proprio all’inizio di questa settimana, la società ha annunciato il lancio un laboratorio sanitario a Helsinki, in Finlandia, come parte dei suoi sforzi per approfondire la ricerca sugli algoritmi di monitoraggio della salute per le tecnologie indossabili.
Risultati “in linea con le previsioni”
I risultati sono “in linea con le previsioni”, ha affermato Hu. La società, che non è quotata in borsa, è in difficoltà da quando l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inserito l’azienda in una lista nera che le ha impedito di fare affari con le aziende statunitensi, accusandola di essere potenzialmente una spia della Cina. La mossa ha di fatto tagliato l’accesso di Huawei ai chip per processori e ad altre tecnologie statunitensi. Huawei nega le accuse di essere un rischio per la sicurezza e ribadisce di non spiare per il governo cinese.
Il nuovo Health Lab di Helsinki
Il nuovo Huawei Health Lab di Helsinki, in Finlandia, è un centro di ricerca è dotato di apparecchiature per test all’avanguardia nel settore health e fitness. In quasi 1.000 metri quadrati di estensione, Huawei Health Lab vanta una vasta gamma di attrezzature sportive adatte al monitoraggio di oltre 20 tipi di sport e utili per l’approfondimento di algoritmi sportivi e fitness applicati alla vita reale, la rilevazione e la verifica di input, la R&S degli standard e l’incubazione di nuove soluzioni tecnologiche.
Huawei da tempo promuove la ricerca nell’ambito degli algoritmi di monitoraggio del benessere attraverso i suoi device indossabili arrivando a creare, dal 2016 ad oggi, tre Health Lab, due in Cina, a Xi’an e Songshan Lakes, e ora anche in Europa a Helsinki, in Finlandia. Infatti, dal sondaggio condotto quest’anno da Huawei in collaborazione con Ipsos su oltre 8.000 persone di otto diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, è emerso che il 92% dei partecipanti desidera migliorare almeno un aspetto del proprio stile di vita legato alla salute e solo il 50% è soddisfatto della propria forma fisica.
Huawei Health Lab di Helsinki è composto da un team di ricerca scientifica multidisciplinare, con 6 dottorandi e 20 esperti provenienti da sette Paesi dell’Unione Europea per 5 diverse aree di studio – fisiologia, intelligenza artificiale, apprendimento automatico, test e ingegneria del software – con l’obiettivo di garantire per ognuna standard di più alto livello al mondo. Il centro presenta ambienti e scenari che coprono oltre 20 sport e monitorano più di 200 indicatori fisiologici e biomeccanici. Le principali aree includono una piscina per il nuoto controcorrente, un simulatore da sci, un tapis roulant multifunzionale e uno strumentato, e una palestra adatta a vari allenamenti cardiovascolari.
Il riposizionamento dopo il “crollo” dovuto al ban Usa
L’azienda, un tempo uno dei principali produttori di smartphone, è scesa dai primi posti a livello globale dopo aver perso l’accesso ai servizi di Google per i suoi dispositivi. Si è quindi concentrata sull’assistenza alle aziende, alle fabbriche e alle miniere per la digitalizzazione, confermandosi uno dei maggiori finanziatori mondiali di ricerca e sviluppo, capitolo nel quale, solo l’anno scorso, la società ha investito circa un quarto del suo fatturato totale. Il focus è concentrato su tecnologie come i chip per computer avanzati e la guida autonoma.
Vendite in crescita dopo il lancio dello smartphone Mate 60
Lo scorso settembre, Huawei ha fatto scalpore per il lancio della serie di smartphone Mate 60 in Cina. Lo smartphone di fascia alta Mate 60 Pro è risultato utilizzare un chip avanzato di produzione nazionale, il che, secondo gli esperti, suggerisce che l’azienda ha iniziato a superare le sanzioni statunitensi. Gli acquirenti cinesi si sarebbero accaparrati questi device facendo registrare a Huawei un aumento del 37% delle vendite di smartphone nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.