STRATEGIE

Parisi: “Agenda digitale, serve una vision per la PA”

Il presidente di Confindustria Digitale: “Fondamentale il ruolo di Consip e Agenzia per l’Italia digitale”. Domenico Casalino (Consip): “Nei prossimi due anni gare per dieci miliardi”

Pubblicato il 30 Mag 2013

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“Se non abbiamo una visibilità di medio periodo sull’Agenda digitale rischiamo di continuare nel day by day attuale”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Digitale Stefano Parisi, intervenendo a un convegno di ForumPA 2013 decicato alla digitalizzazione dell’amministrazione.

“Il lavoro che stiamo cercando di fare è quello di riuscire ad avere una visibilità di medio periodo in modo tale da poter organizzare meglio quello che riguarda l’evoluzione dell’offerta – ha spiegato Parisi – E’ essenziale cercare di poter portare le best practices che il mondo dell’industria che opera in Italia può dare, rispetto a quelle viste nel resto del mondo. Credo che sia un processo che è già partito ma che deve vedere da un lato noi, dall’altro Consip e l’Agenzia per il digitale, disponibili a dare questa visibilità di medio periodo”.

E proprio sul ruolo decisivo di Consip è intervento l’Ad Domenico Casalino. “Con l’Agenzia per l’Italia Digitale abbiamo messo a punto un programma molto importante – ha sottolineato – perché a fronte dei 25,6 miliardi di euro di spesa per Ict pubblica nel prossimo quinquennio abbiamo programmato di bandire nei prossimi due anni dieci miliardi di euro di gare complesse, strutturate, efficienti”.

Il confronto con il nuovo Governo farà poi risaltare l’importanza strategica dell’economia della rete per lo sviluppo del Paese, per dare uno spazio ai giovani con nuova occupazione e nuove professionalità, per riportare il sistema delle nostre imprese, soprattutto piccole e medie e le nostre economie territoriali alla competitività internazionale.

“Tutto questo lavoro che stiamo facendo – ha concluso Parisi – deve infatti essere il più possibile calato nell’ambito delle sfide che in questo momento il Paese ha. Noi spesso accusiamo in maniera più o meno velata la politica di scarsa sensibilità rispetto alle questioni dell’agenda digitale. E questo è un dato oggettivo. Parliamo troppo tra addetti ai lavori e non offriamo soluzioni ai problemi generali. Noi facciamo fatica dentro Confindustria a far passare questo messaggio e a far capire alle imprese esterne all’industria digitale che la tecnologia internet è la soluzione a molti dei loro problemi nei rapporti con la pubblica amministrazione”.

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