Dopo appena quattro giorni dalla clamorosa estromissione, OpenAI ha annunciato di aver raggiunto un accordo per il ritorno di Sam Altman come ceo con un nuovo consiglio di amministrazione. In seguito alla decisione del cda di licenziare Altman, centinaia di dipendenti della società madre di ChatGpt avevano firmato una lettera in cui minacciavano di lasciare l’azienda tecnologica a meno che tutti gli attuali membri del consiglio di amministrazione non si fossero dimessi. L’annuncio è stato affidato a una breve nota, in cui viene precisato che è stata decisa anche una nuova composizione del cda.
L’allontanamento (mai chiarito) di Altman
Altman era stato licenziato a sorpresa venerdì scorso dopo che il Cda lo aveva accusato di scarsa trasparenza sulla gestione dello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale. Il consiglio di amministrazione di OpenAI, che comprendeva anche D’Angelo, si era rifiutato di fornire ragioni specifiche per il licenziamento di Altman venerdì scorso, provocando un fine settimana di conflitti interni all’azienda e crescenti pressioni esterne da parte degli investitori della startup. Ma secondo le ricostruzioni della stampa finanziaria statunitense la decisione sarebbe stata presa all’apice di tensioni durate mesi all’interno del board, dopo che OpenAI si è velocemente trasformata da piccola startup no-profit fino ad acquisire le dimensioni di una vera corporation, su cui soltanto Microsoft ha investito 10 miliardi di dollari.
Alla guida di OpenAI è dunque stato posto ad interim Emmett Shear, uno dei fondatori della piattaforma di streaming Twitch, acquisita da Amazon nel 2014, che sarebbe subentrato nel nuovo incarico a Mira Murati, rimasta al vertice della società soltanto poche ore dopo l’uscita di Altman.
Il rapido intreccio di eventi ha innescato una turbolenta rivolta degli investitori che ora vede la situazione completamente ribaltata.
Le trattative con Microsoft
Domenica scorsa Microsoft aveva deciso di ingaggiare Altman, con una chiara presa di distanze rispetto alla decisione dei dirigenti della società di silurarlo, così come un altro cofondatore ed ex presidente, Greg Brockman, che si era dimesso per protesta dopo la rimozione di Altman. Questo ha scatenato una minaccia di esodo di quasi tutti i 770 dipendenti della startup, che hanno firmato una lettera per chiedere le dimissioni del consiglio di amministrazione e il ritorno di Altman. Kevin Scott, Chief Technology Officer di Microsoft, ha lanciato un appello ai dipendenti della startup martedì su X: “Abbiamo visto la vostra petizione e apprezziamo il vostro desiderio di unirvi potenzialmente a Sam Altman nel nuovo AI Research Lab di Microsoft. Sappiate che, se necessario, avete un ruolo in Microsoft che corrisponde al vostro compenso e fa avanzare la nostra missione collettiva”.
Lo stesso l’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella, in una serie di interviste rilasciate lunedì, aveva chiarito di essere ancora aperto alla possibilità di un ritorno di Altman in OpenAI, a patto che vengano risolti i problemi di governance e di consiglio della startup.
Il ritorno alla normalità?
Sam Altman ha commentato il suo ritorno con un messaggio via X. “Amo OpenAI e tutto quello che ho fatto negli ultimi giorni è stato nell’ottica di tenere insieme questa squadra e la sua missione. Quando ho deciso di unirmi a Microsoft domenica pomeriggio era chiaro che si trattava della scelta migliore per me e per la squadra. Ora con il supporto del cda e di Satya non vedo l’ora di tornare a OpenAI e costruire una forte partnership con Microsoft“.
Questa manovra, quindi, con ogni probabilità porterà un rafforzamento dei legami della società di intelligenza artificiale con il colosso fondato da Bill Gates. Quanto al nuovo cda di OpenAI, oltre al celebre economista ed ex segretario di Stato al tesoro dell’era Clinton Larry Summers, ci saranno Adam D’Angelo, l’informatico co-founder e ceo di Quora, oltre che capo dello sviluppo tecnologico di Facebook, e Bret Taylor, già co-ceo di Salesforce, a cui è stata conferita la carica di presidente.
Ora la tempesta sembra passata: Greg Brockman è tornato ieri sui social media come se nulla fosse successo, pubblicizzando una funzione chiamata ChatGpt Voice, disponibile gratuitamente per tutti coloro che utilizzano il chatbot, mentre Satya Nadella ha accolto con favore i cambiamenti nel consiglio di amministrazione di OpenAI: “Crediamo che questo sia un primo passo essenziale verso una governance più stabile, ben informata ed efficace”, ha scritto su X.
In Italia il Garante Privacy avvia indagine conoscitiva
Il Garante Privacy ha avviato un’indagine conoscitiva sui siti internet pubblici e privati con l’obiettivo di verificare l’adozione di idonee misure di sicurezza adeguate ad impedire la raccolta massiva (webscraping) di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale da parte di soggetti terzi.
L’indagine conoscitiva riguarda tutti i soggetti pubblici e privati, operanti quali titolari del trattamento, stabiliti in Italia o che offrono in Italia servizi, che mettono a disposizione on-line dati personali liberamente accessibili anche dagli “spider” dei produttori di algoritmi di intelligenza artificiale. “È nota, infatti, l’attività di diverse piattaforme di AI, le quali attraverso il webscraping raccolgono, per differenti usi, enormi quantità di dati anche personali pubblicati per specifiche finalità (cronaca, trasparenza amministrativa ecc.) all’interno di siti internet gestiti da soggetti pubblici e privati”, evidenzia il Garante in una nota.
Il Garante rivolge quindi un invito alle associazioni di categoria interessate, alle associazioni di consumatori, ad esperti e rappresentanti del mondo accademico affinché facciano pervenire i loro commenti e contributi sulle misure di sicurezza adottate e adottabili contro la raccolta massiva di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi, all’indirizzo webscraping@gpdp.it, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso di consultazione sul sito dell’Autorità.
A seguito dell’indagine conoscitiva l’Autorità si riserva di adottare i necessari provvedimenti, anche in via d’urgenza.