L‘80% delle persone in Europa dovrà possedere, entro il 2030, competenze digitali di base e, per questo, il Consiglio Ue ha adottato un pacchetto di raccomandazioni che aiuterà a portare il sistema educativo al passo con la trasformazione digitale.
Le linee guida affrontano due ambiti: la formazione di competenze digitali e di professionisti dell’Ict dalla scuola al life-long learning, anche con una revisione con nuove strategie a livello nazionale; e la spinta sui fattori abilitanti della formazione digitale. Nel primo ambito, per esempio, rientra la raccomandazione di promuovere l’insegnamento trasversale delle competenze digitali in diverse materie; nel secondo, il rafforzamento dei sistemi formativi in ottica di inclusione e digitalizzazione.
“Le abilità e le competenze digitali devono essere accessibili a tutta la popolazione, in tutte le fasce di età e in tutti i contesti. E ogni scuola, ogni istituto di istruzione e formazione dovrebbe tenere debitamente conto sia dei rischi sia delle opportunità che le tecnologie comportano”, ha affermato Pilar Alegría, ministra spagnola dell’Istruzione, della formazione professionale e dello sport nel presentare le raccomandazioni sulle e-skill adottate dal Consiglio europeo.
Competenze digitali: le raccomandazioni per i Paesi Ue
In base al testo adottato dal Consiglio, viene raccomandato agli Stati membri di concordare strategie o approcci strategici per l’istruzione digitale e le abilità e competenze digitali a livello nazionale e, se del caso, regionale, invitandoli a:
- fissare o riesaminare gli obiettivi nazionali per l’offerta di tali abilità e competenze;
- adottare misure destinate a “gruppi prioritari o difficili da raggiungere”;
- rafforzare le abilità e le competenze digitali nell’istruzione primaria e secondaria;
- promuovere l’insegnamento trasversale delle competenze digitali in diverse materie;
- migliorare le abilità e le competenze digitali di tutti gli studenti dell’istruzione superiore, offrendo opportunità di apprendimento a tutti i livelli e in tutte le discipline;
- offrire agli adulti opportunità di acquisire competenze digitali e affrontare la carenza di professionisti delle Ict.
Successo della formazione digitale
Quanto ai fattori abilitanti fondamentali per il successo dell’istruzione e della formazione digitali, la raccomandazione del Consiglio si concentra sulle modalità con cui rendere i sistemi di istruzione e formazione adatti all’era digitale. Fornisce orientamenti su come preparare le persone a usare la tecnologia in modo creativo, sicuro e responsabile, sulla base della comprensione del suo funzionamento.
Tra l’altro, invita gli Stati membri a:
- integrare le tecnologie digitali nell’insegnamento e mettere gli insegnanti in condizione di utilizzarle;
- sostenere lo sviluppo di strumenti didattici digitali, compresa la ricerca sull’impatto dell’intelligenza artificiale;
- adottare misure in materia di cybersicurezza nell’istruzione e nella formazione, comprese attività di sensibilizzazione;
- investire nella connettività, nell’infrastruttura e nell’accessibilità digitali nel campo dell’istruzione e della formazione.
E-skill, apprendimento permanente e inclusivo
L’obiettivo dell’Ue per il decennio digitale è che l’80% della popolazione di età compresa tra i 16 e i 74 anni disponga almeno delle competenze digitali di base entro il 2030. A tale riguardo – si legge nella nota del Consiglio – e nel contesto dell’Anno europeo delle competenze (2023), è più pertinente che mai concentrarsi sulle esigenze dell’istruzione e della formazione in tema di trasformazione digitale, intervenendo a tutti i livelli (istruzione e formazione prescolare, primaria e secondaria, istruzione e formazione professionale, istruzione superiore, apprendimento degli adulti) in una prospettiva di apprendimento permanente e a favore di tutti i gruppi della popolazione (ad esempio giovani, adulti e professionisti).
La pandemia di Covid-19 ha, inoltre, messo in evidenza come vada migliorata la preparazione digitale dei sistemi di istruzione e formazione in termini di resilienza, accessibilità, alto livello di qualità e inclusività.
Entrambe le raccomandazioni saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. La Commissione europea ne monitorerà l’attuazione in tutti gli Stati membri e successivamente, entro cinque anni, preparerà una relazione e la trasmetterà al Consiglio.