Via libera della Commissione Ue al pagamento all’Italia della quarta rata del Pnrr: si tratta di 16,5 miliardi in sovvenzioni e prestiti che andranno a finanziare una serie di riforme trasformative in settori strategici.
Il governo italiano, fa sapere Bruxelles, ha corredato la richiesta di pagamento di elementi dettagliati ed esaurienti a dimostrazione del conseguimento dei 28 traguardi e obiettivi previsti dal Piano.
Fondi per la transizione digitale
Gran parte di queste risorse saranno destinate alla digitalizzazione della pubblica amministrazione con attenzione particolare alla migrazione degli enti locali sull’infrastruttura cloud nazionale. Secondo obiettivo l’innovazione nel contrasto ai reati finanziari: si punta a riorganizzare i database della Guardia di Finanza, introducendo strumenti di data science nei processi operativi.
Gli altri settori impattati
Gli investimenti compresi in questa richiesta di pagamento riguardano anch’essi un’ampia gamma di settori, quali l’efficienza energetica degli edifici, le infrastrutture per l’idrogeno, l’assistenza all’infanzia, la transizione digitale, la mobilità sostenibile e l’inclusione sociale. Tra questi figurano, ad esempio, l’installazione di infrastrutture di ricarica e il potenziamento del parco ferroviario del trasporto pubblico regionale con treni a emissioni zero. Sono inclusi anche investimenti nell’idrogeno verde, come la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale e la mobilità ferroviaria e la produzione di idrogeno nei siti dismessi. Vi sono poi investimenti per combattere la povertà educativa nel Sud e per aumentare l’offerta di asili nido e scuole materne e di servizi di educazione e cura della prima infanzia. In questa richiesta figura anche l’investimento volto ad aumentare la disponibilità di alloggi economicamente accessibili per gli studenti universitari.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza
Il Pnrr italiano contempla una vasta gamma di investimenti e riforme articolati in sei aree tematiche (chiamate “Missioni”). Il piano sarà finanziato con 191,6 miliardi, di cui 69 miliardi di sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti. Finora l’Italia ha ricevuto 85,4 miliardi, che includono i 9 miliardi di sovvenzioni e i 15,9 miliardi di prestiti erogati come prefinanziamento il 13 agosto 2021. Il primo pagamento del valore di 21 miliardi è stato erogato il 13 aprile 2022, un secondo pagamento per 21 miliardi il 9 novembre 2022 e il terzo pagamento, che ammonta a 18,5 miliardi, il 9 ottobre 2023.
I pagamenti sono basati sulle prestazioni e subordinati all’attuazione da parte degli Stati membri degli investimenti e delle riforme previsti nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza.
Le prossime tappe
La Commissione ha ora trasmesso per parere al comitato economico e finanziario la sua valutazione preliminare positiva del conseguimento soddisfacente, da parte dell’Italia, dei traguardi e degli obiettivi necessari per questo pagamento. La valutazione della Commissione dovrà tenere conto del parere del comitato, che deve esprimersi entro al massimo quattro settimane. Dopo aver acquisito il parere del comitato economico e finanziario, la Commissione adotterà la decisione definitiva sull’erogazione del contributo finanziario, secondo la procedura di esame, tramite comitato. L’erogazione all’Italia potrà essere effettuata dopo l’adozione della decisione da parte della Commissione.
La Commissione valuterà le ulteriori richieste di pagamento dell’Italia sulla base del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi definiti nella decisione di esecuzione del Consiglio che approva il piano, rispecchiando i progressi compiuti nell’attuazione degli investimenti e delle riforme.