AI ACT

Intelligenza artificiale, Butti: “Norme certe e sanzioni per tutti i modelli”

“Evitare zone franche per assicurare che regolazione e innovazione vadano di pari passo”. E avverte: “Serve un approccio umanocentrico che dia impulso allo sviluppo consapevole delle nuove tecnologie”. Tlc: “Avanti tutta sul mercato unico”. Il sottosegretario all’Innovazione a Telco per l’Italia il 12 dicembre

Pubblicato il 05 Dic 2023

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“L’Italia insiste affinché tutti i modelli e sistemi di intelligenza artificiale rientrino in un quadro di regole certe e semplici corredate di sanzioni per ogni modello e sistema di AI, inclusi quelli fondativi come sottolineato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al fine di evitare zone franche o grigie e assicurare che regolazione e innovazione possano procedere insieme”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, intervenendo al Consiglio Ue Tlc a Bruxelles.

Una visione umanocentrica per l’AI

“L’Italia ribadisce con fermezza l’adesione alla visione umanocentrica dell’AI che dia impulso allo sviluppo consapevole delle nuove tecnologie e ponga l’Europa al centro della trasformazione digitale globale”, ha sottolineato Butti, esprimendo anche il sostegno del governo a “un ruolo rafforzato degli Stati membri sia rispetto alla definizione della strategia europea in tema di IA e all’approvazione dei codici di condotta insieme alla Commissione europea, che rispetto alla disegnazione di un’autorità competente a livello nazionale”.

“Infine – ha concluso il sottosegretario -, l’Italia conferma la necessità di mantenere le prerogative nazionali in tema di sicurezza, ordine pubblico, forze dell’ordine ed esercizio della giustizia“.

Tlc, avanti tutta sul mercato unico

Butti ha poi accesso i riflettori anche sulle Tlc, che stanno affrontando una trasformazione epocale, stimolata da innovazioni tecnologiche che impongono una riflessione approfondita. In questo contesto il sottosegretario ha ricordato come l’Italia accolga positivamente il dibattito tra Commissione Europea e Stati Membri, auspicando un’analisi rigorosa e basata su dati concreti.

“L’obiettivo – ha spiegato – è stimolare modelli d’affari virtuosi che rafforzino la concorrenza, l’innovazione e la qualità dei servizi”

Secondo Butti la creazione di un mercato unico digitale per le telecomunicazioni è essenziale per assicurare la sovranità digitale europea e per il consolidamento del settore.

In particolare, la liberalizzazione delle sim e la promozione di servizi paneuropei mobili sono passi decisivi per questo processo. Si tratta di un’evoluzione favorirà anche lo sviluppo parallelo nel settore fisso, con la creazione di un mercato europeo wholesale della fibra.

“Sosteniamo la distinzione tra rete e servizi e il superamento delle resistenze e preoccupazioni attuali da parte di operatori tradizionali ancora verticalmente integrati – ha puntualizzato Butti – La visione a lungo termine include la possibilità di numerazioni europee e una revisione del quadro regolamentare. Questo percorso, essenziale per l’integrazione digitale dell’Europa, apre la strada per un futuro connesso e innovativo, soprattutto aperto ai servizi paneuropei”.

La centralità dei cavi sottomarini

Per l’Italia sono cruciali i cavi sottomarini come infrastruttura chiave per la connettività globale e la sovranità digitale europea. Il nostro Paese, che ha una posizione geografica strategica, svolge un ruolo vitale nel deployment di queste infrastrutture. Lo dimostrano, ad esempio, i recenti investimenti nel backhaul ottico per le isole minori, che rafforzano la connettività nel Mediterraneo. In questo contesto, l’Italia sostiene la necessità di una governance internazionale più attiva e consapevole per garantire che l’infrastruttura critica dei cavi sottomarini sia gestita in modo responsabile e sicuro, specialmente in un’epoca di crescente influenza delle piattaforme cloud. Pertanto, l’Italia si impegna attivamente nel dialogo europeo e internazionale per promuovere la sicurezza di questa infrastruttura vitale, evidenziando la necessità di una collaborazione rafforzata tra enti pubblici e privati per tutelare gli interessi globali e regionali.

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