“Il mercato europeo delle Tlc si sta muovendo verso il consolidamento, ma la concorrenza anche nel settore delle reti è fondamentale”. Lo ha detto oggi Stefano Parisi, presidente di Confindustria Digitale al convegno “Going Local Italia 2013” organizzato dalla Commissione Europea.
“In Italia ci sono sette reti diverse che si fanno concorrenza – dice Parisi – sono contrario al modello che prevede reti pubbliche, la rete Tlc non è come la rete del gas. Gli Olo negli ultimi 12 anni hanno avuto un ruolo molto importante, dando una forte spinta al mercato, per l’adozione della fibra ottica. Anche sul fronte degli investimenti, nei prossimi cinque anni l’Italia non è così indietro rispetto all’Europa”.
Secondo il presidente di Confindustria Digitale, le aziende del settore Tlc attive in Italia hanno sempre investito in linea con la media Ue. “Il ritardo dell’Italia per quanto riguarda la strategia di sviluppo delle Ngn è legata all’assenza di una rete via cavo – dice Parisi – il che non è certo secondario, visto che gran parte del traffico video oggi pesa sui network mobili”.
Il vero problema del gap digitale italiano, secondo Parisi, è legato a “quel 53% di penetrazione, troppo poco – dice Parisi – serve una forte spinta politica all’adozione della banda larga, un’alleanza forte fra PA – che deve procedere allo switch off della carta – banche, assicurazioni e industria. Sono ancora troppo poche le aziende consapevoli del valore della tecnologia in chiave produttiva”.