È stato inaugurato a Roma il Care, nuova unità di Centro multidisciplinare per l’applicazione della medicina digitale coordinata dall’Università Sapienza e dal Policlinico Umberto I. Le attività del Care sono mirate alla realizzazione degli obiettivi e delle attività multi e trans-disciplinari previste e finanziate dai progetti che hanno come denominatore comune la medicina digitale e operano in una infrastruttura di ricerca comune nel contesto di un ecosistema di innovazione.
Le quattro iniziative che fanno capo al Care
L’Unità di coordinamento, nata con lo scopo di razionalizzare risorse umane, tecnologiche e finanziarie, consente ai ricercatori di operare in uno spazio comune, utilizzando strumentazioni e piattaforme informatiche acquisite attraverso le risorse dei progetti finanziati. Qui lavorano e lavoreranno fino al 2027 anche quindici giovani ricercatori e dottorandi che sono stati reclutati con i progetti Pnrr e che potranno utilizzare soluzioni di digital twin, ovvero modelli digitali tramite cui si crea una copia virtuale del paziente, al quale applicare teoricamente sia degli iter diagnostici che prognostici.
In particolare, i quattro progetti (denominati e-Dai, Rome Technopole, Heal Italia e D3-4-Health) sono finanziati dal Ministero della Salute, da fondi Pnrr e Pnc (Piano Nazionale Complementare) e rappresentano iniziative all’avanguardia nel campo dell’innovazione sanitaria, ciascuna affrontando sfaccettature distinte ma interconnesse per la salute del futuro.
Tutti i progetti si basano sulla trasformazione, sulla creazione, sull’elaborazione e sulla classificazione dei dati digitali provenienti dalle sorgenti di sistemi utilizzati per la diagnosi e la cura di patologie specifiche, in particolare quelle ad alto impatto sul Ssn (patologie neoplastiche, degenerative, dismetaboliche ecc.) sia perché croniche sia perché produttrici di una gran quantità di dati.
Le finalità dei progetti messi in campo
Le iniziative sono concepite secondo un asse piramidale che parte dall’implementazione di una piattaforma digitale ad alte prestazioni, appena installata al Care, e prodotto dei primi obiettivi stabiliti nel progetto del Piano Operativo Salute finanziato dal Ministero della Salute e-Dai (Ecosistema digitale per analisi integrata di dati sanitari eterogenei relativi a patologie ad alto impatto: modello innovativo di assistenza e ricerca). Partecipano al piani vari affiliati attivi lungo l’asse centro-sud delle infrastrutture digitali per la gestione sia in termini predittivi, diagnostici che terapeutici di patologie croniche come quelle oncologiche ad alta incidenza e prevalenza, metaboliche e neuro-degenerative.
Il trattamento dei big data, dei dati digitali sanitari, attraverso questi algoritmi ad alta specialità trovano la massima espressione e si concretizzano attraverso la medicina di precisione, rappresentata dalla diagnostica di precisione e dal trattamento personalizzato ed adattato alle caratteristiche fenotipiche e genotipiche del singolo paziente. È questa la linea di ricerca promossa dal Partenariato Esteso 6 Heal Italia (Health extended alliance for innovative therapies, advanced lab-research, and integrated approaches of Precision Medicine), il cui l’hub è rappresentato dall’Università di Palermo.
Chiude il cerchio il progetto finanziato dai fondi per il Piano nazionale complementare con acronimo D3-4-Health (digital, driven, diagnostics, prognostics and therapeutics for sustainable health Care) di cui la Sapienza rappresenta hub nazionale e che vede coinvolte Università pubbliche e private, istituti di ricerca e imprese. Costituito da 4 Spoke, si propone di ottenere come obiettivo finale il percorso digitale dei pazienti attraverso la creazione di un digital twin e di un biological twin, che saranno espressione di avanzamento della ricerca scientifica con inevitabile ricadute cliniche sull’ottimizzazione della cura del paziente. Gli obiettivi progettuali spaziano dall’elaborazione di dati con algoritmi di alta specializzazione allo sviluppo di tecnologie indossabili, biosensori e biomarcatori di imaging e di omica, alla costruzione di modelli predittivi che riguardano, in particolare, cinque patologie di riferimento: neoplasia metastatica del colon-retto, tumori del fegato e delle vie biliari, tumori del sistema nervoso centrale, diabete mellito di tipo I e sclerosi multipla.
Parallelamente allo sviluppo dei progetti menzionati, Rome Technopole alimenterà la filiera di ricerca, formazione e innovazione in sinergia con il mondo imprenditoriale, nell’ambito di tre direttrici tematiche ad alta priorità per il Lazio: la transizione energetica, la transizione digitale e i settori legati al biopharma e alla salute.