IL REPORT

Abi Research: più vicino lo spectrum crunch, ma niente panico per i carrier

Abi Research: boom del traffico dati mobile che a fine anno toccherà quota 23mila petabyte. Utilizzo delle piccole celle, Lte advanced e cognitive radio fra le strategie per scongiurare il collasso

Pubblicato il 05 Giu 2013

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Il boom del traffico dati mobile si traduce per i carrier nel temibile spettro del capacity crunch, ma il nuovo studio di Abi Research cerca di definire le strategie con cui i carrier possono trovare una risposta efficace anche a breve termine. “Si parla da tempo di questa crescita esponenziale del traffico dati come di un’emergenza per gli operatori mobili, ma non è ancora il momento di cadere nel panico”, afferma Jake Saunders, VP and practice director for core forecasting di AbI Research. “I carrier hanno delle opzioni per affrontare i crescenti carichi di traffico”.

A livello globale la crescita del traffico dati mobile è stata del 69% nel 2012 e quest’anno è prevista un’ulteriore espansione del 72%, pari a 23mila petabyte, secondo Abi. Nel 2018 il traffico dati mobile totale raggiungerà probabilmente 131mila petabyte.

Una soluzione possibile per i carrier è l’ottimizzazione della rete di stazioni base già in loro possesso per il miglior uso o riuso possibile dello spettro già a disposizione, con il ricorso alle piccole celle, anche se Abi sottolinea che, almeno fino a tutto il primo trimestre 2013, solo pochi operatori mobili si sono impegnati a fondo in una strategia che incorpori gli hotspot wifi e le stazioni base Lte a piccole celle. Tra quelli che hanno strategie in questa direzione ci sono gli operatori asiatici Softbank, Ntt Docomo, SK Telecom, Kt e Uplus e l’americana Verizon Wireless.

I carrier stanno commercializzando l’Lte ma potrebbero anche, con grandi benefici, evolvere all’Lte-Advanced, che offre funzionalità come la Carrier aggregation che permette agli operatori mobili di “attaccare” blocchi di spettro esistenti aumentando capacità e velocità, notano i ricercatori.

Quanto allo spettro disponibile per le comunicazioni mobili, Abi stima che crescerà da circa 300 MHz a 1.500 MHz nei prossimi cinque-dieci anni. Gli operatori mobili incumbent e i produttori di attrezzature preferirebbero che lo spettro fosse assegnato su base dedicata (frequenze separate a seconda degli usi), ma la Federal Communications Commission americana (Fcc), la Commissione europea, la britannica Ofcom e altri paesi sono interessati alle cosiddette tecnologie radio cognitive, che utilizzano frequenze tv e spazi bianchi, che aumenterebbero la capacità dello spettro permettendo la coesistenza di più utenti.

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