LO STUDIO

BT-Cisco: Byod, aziende indietro sulle reti

BT-Cisco: il 76% dei dipendenti ritiene che si debba fare ancora molto per aumentare la capacità di banda. Neil Sutton (BT): “Con il Bring Your Own Device la produttività aumenta solo se i servizi sono in grado di sostenere in sicurezza carichi extra”

Pubblicato il 07 Giu 2013

xperia-tablet-130225173951

L’aumento esponenziale nell’uso dei dispositivi mobili ha portato a un’elevata e crescente domanda di banda larga nell’84% delle aziende. A dirlo una ricerca commissionata da BT e Cisco secondo cui più della metà dei manager IT (56%) ha evidenziato una conseguente riduzione delle prestazioni di alcune applicazioni, con un impatto negativo sull’aumento della produttività promesso dai dispositivi smart. Circa la metà dei dipendenti che dispongono di un collegamento Wi-Fi in ufficio (46%) ha riscontrato ritardi nell’accesso alle applicazioni, mentre il 39% ha notato un rallentamento della navigazione.

La ricerca, che ha sondato le opinioni rispetto all’uso di dispositivi mobili personali (portatili, tablet e smartphone) da parte dei lavoratori in 13 Paesi, ha rivelato che il 76% degli intervistati ritiene che la propria azienda debba fare ancora molto per poter ottenere i potenziali benefici prestazionali offerti da queste tecnologie. Per cogliere le opportunità, occorre infatti incentivare l’uso di soluzioni cloud (33%), aumentare il ricorso a software specifici (32%) ed estendere il supporto agli utenti di dispositivi mobili (32%).

La disponibilità di un accesso Wi-Fi esteso su una rete più efficiente è fondamentale per sviluppare il modello Byod (Bring Your Own Device), ma il 45% dei dipendenti non dispone ancora di un accesso wireless alla rete aziendale. Oltre due terzi di loro (68%) ritengono che questa tecnologia avrebbe un impatto positivo sul proprio lavoro, ad esempio, potrebbe renderli più efficienti e produttivi (31%), aiutarli a lavorare in modo più flessibile (30%) e favorire i contatti (26%). I dati indicano inoltre che la capacità della rete non è l’unico ostacolo che impedisce di trarre pieno vantaggio dal Byod. Nonostante le opinioni decisamente positive espresse dai manager IT – per l’84% di loro il Byod aiuterebbe a ottenere un vantaggio sulla concorrenza – la ricerca evidenzia anche scarsi progressi nell’adozione o nell’ampliamento di azioni coerenti per la rete fissa, wireless e Vpn (Virtual Private Network).

Nell’adozione del Byod da parte delle aziende, la fiducia verso i dipendenti continua a giocare un ruolo fondamentale. Solo un manager IT su quattro (26%) ritiene che tutti i lavoratori siano in grado di comprendere i requisiti di accesso o le autorizzazioni per l’utilizzo dei dispositivi mobili. Nel 2012, la percentuale era del 19%, a dimostrazione di una crescita a livello di fiducia. Solo il 26% dei dipendenti che utilizzano un dispositivo personale per lavoro, tuttavia, è consapevole dei rischi che ciò comporta per la sicurezza aziendale, a dimostrazione che le preoccupazioni dei manager IT sono in qualche modo fondate.

“In una situazione in cui le reti non sono in grado di sostenere le richieste dei dispositivi mobili e tre utenti su quattro (76%) – spiega Neil Sutton, Vice Presidente, Global Portfolio, BT Global Services – ritengono che la propria azienda debba attrezzarsi per cogliere le opportunità offerte da queste tecnologie, risulta chiaro che per implementare il Byod nelle sue varie forme non bastano dispositivi all’avanguardia e un contratto con un fornitore di servizi Internet. Le aziende devono tenere in considerazione vari aspetti, quali la compatibilità con i dispositivi, la sicurezza, il Wi-Fi, la rete, le prestazioni delle applicazioni, e concentrarsi in particolare su come ridurre i costi. Dietro ogni grande dispositivo ci deve essere una rete con grandi prestazioni. Con la giusta soluzione di connettività e gli opportuni controlli si può contare su un’eccezionale user experience su qualsiasi dispositivo. BT sta collaborando con un numero sempre maggiore di clienti per comprendere e implementare il concetto di “consumerizzazione” e trasformarlo in un vantaggio per il business, in modo affidabile, sicuro ed economicamente conveniente”.

“Nel 2009 abbiamo implementato il modello Byod partendo dai telefoni cellulari e siamo riusciti a ridurre i costi per dipendente del 25% – ricorda Gordon Thomson, Direttore, Enterprise Networks, Emear di Cisco – Negli ultimi anni, il numero di dispositivi adottati in azienda è aumentato dell’82% e il numero di utenti del 28%. Le aziende che desiderano adottare un programma Byod devono mettere a punto un piano completo e non limitarsi ai dispositivi e al sistema operativo, ma pensare ai servizi forniti su quel dispositivo, all’esperienza utente e ai guadagni in termini di produttività.”

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati