Risultati finanziari in calo per il 2023 di Nokia, che risente del contesto macro-economico negativo e delle difficoltà degli operatori telecom, che riducono gli investimenti. Il produttore finlandese di apparecchiature di rete si è dimostrato, tuttavia, capace di resistere alla pressioni, mettendo a segno prestazioni superiori alle attese degli analisti, tanto che questa mattina il titolo alla Borsa di Helsinki ha messo a segno un rialzo del 6,8%. Ha contribuito alla spinta l’annuncio di un buyback da 600 milioni di euro su due anni e di un miglioramento previsto del mercato che riporterà la crescita nella seconda metà del 2024.
“Abbiamo avuto una performance resiliente considerando le difficoltà del contesto e il minore contributo dal settore delle licenze dei brevetti, in cui alcuni rinnovi restano pendenti”, ha commentato il presidente e ceo Pekka Lundmark nella nota per i media. Nel quarto trimestre il miglioramento dei margini lordi in alcuni settori, associato alla continua disciplina dei costi, “ha permesso un forte margine operativo comparabile”, ha aggiunto il Ceo.“Iniziamo a vedere alcuni segnali positivi all’orizzonte, quali un miglioramento degli ordini per il settore Infrastrutture di rete, e alcune transazioni che ci siamo aggiudicati. Questo dovrebbe portare a un forte miglioramento della crescita delle vendite nette del segmento nella seconda metà del 2024 che, anche se la prima metà dell’anno sarà difficile, porterà a una solida crescita sull’esercizio”.
Nokia, conti sotto stress nel 2023
Nel quarto trimestre del 2023 il fatturato reported di Nokia è calato del -23% anno su anno a 5,7 miliardi di euro, risentendo delle “incertezze macroeconomiche che continuano a mettere sotto pressione gli investimenti degli operatori”.
L’utile operativo comparabile del quarto trimestre è in calo del –27% a 846 milioni di euro rispetto a 1,15 miliardi di euro dell’anno precedente, mentre gli analisti si aspettavano in media 767,5 milioni. Il margine lordo comparabile è diminuito a 43,1% da 43,5% e il margine operativo è del 14,8% dal 15,5%, anche in questo caso battendo le attese, grazie alle misure di riduzione dei costi. Nokia ha indicato che i “significativi miglioramenti” nelle divisioni Reti mobili e Servizi cloud e di rete non sono stati sufficienti a bilanciare il calo del contributo dalla divisione Nokia Technologies.
L’Ebit reported è di 547 milioni (-38%), con un margine del 9,6% dall’11,8%. Il risultato netto reported è negativo per 33 milioni di euro contro l’utile di 3,1 miliardi dello stesso periodo del 2022, mentre a livello comparabile emerge un utile netto di 568 milioni (-39%).
“Un’azione proattiva in tutta la nostra organizzazione ha significato che siamo stati in grado di proteggere la nostra redditività pur continuando a investire in R&S e abbiamo fornito un margine operativo comparabile del 10,7% per l’intero anno”, ha commentato Lundmark.
Nel full year le vendite nette reported sono diminuite del -11% per 22,25 miliardi (del -8% su base comparabile) rispetto al 2022. Il 2023 si è concluso con un Ebit reported di 1,7 miliardi (-27%) e comparabile di 2,4 miliardi (-24%) e un utile netto di 670 milioni (-84%) e 1,6 miliardi (-35%) rispettivamente. Il margine operativo reported è del 7,6% (comparabile del 10,7%).
La strategia e i nuovi contratti
Nel commento sull’attività di Nokia nel 2023, Lundmark ha riferito che la divisione Infrastruttura di rete ha ricevuto nuovi ordini webscale per l’attività di routing Ip da cui si attende una forte crescita nel 2024. L’avanzamento nelle iniziative del governo degli Stati Uniti per l’aggiornamento delle reti fisse dovrebbe impattare positivamente le vendite nette nella seconda metà del 2024 e nel 2025. Nel quarto trimestre l’azienda ha anche siglato un contratto con un nuovo grande cliente in Asia per i prodotti Fixed wireless access.
La performance netta delle vendite di Mobile networks è ancora sotto pressione, ma con un miglioramento del margine lordo che ha beneficiato di uno spostamento del mix di prodotti verso il software. L’annuncio di At&t a dicembre di passare a una rete Ran in gran parte single-source è definito “deludente” dal ceo di Nokia.
Nei servizi Servizi cloud e di rete l’azienda ha continuato a riequilibrare il suo portafoglio, con la cessione delle sue attività di Device management and Service management platform a dicembre. Nel corso del 2023, Nokia ha sostenuto la tendenza del settore verso reti programmabili con il lancio della piattaforma Network as code che ora ha 9 accordi commerciali e ha anche firmato il suo primo accordo commerciale per 5G Core come servizio ai service provider delle comunicazioni.
In Nokia Technologies sono stati siglati accordi a lungo termine sia con Apple che con Samsung e, in Cina, con Honor e Oppo; l’azienda è vicina alla conclusione di un altro accordo nel Paese asiatico. “Rimango fiducioso che, con la crescita in queste aree, possiamo tornare a un tasso di vendita netto annuo di 1,4-1,5 miliardi di euro in Nokia Technologies a medio termine”, ha indicato Lundmark.
Buyback da 600 milioni e incentivi ai talenti
Il cda di Nokia ha proposto un dividendo di 0,13 euro per azione e, “considerando la liquidità in eccesso alla fine dell’esercizio, ha deciso un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie di 600 milioni di euro da realizzare nei prossimi due anni”.
Inoltre, è stato approvato un Piano di incentivi a lungo termine 2024-2026 per i dipendenti con cui Nokia cerca di “riconoscere, premiare e trattenere i suoi dipendenti più talentuosi”. Nell’ambito del piano la società può concedere premi a dirigenti idonei e altri dipendenti sotto forma di azioni di performance e azioni limitate.
Ritorno alla crescita nel 2024
Il quarto trimestre del 2023 è stato ancora un periodo di sfide macro-economiche, ma con segnali di stabilizzazione e ripresa degli ordini, in particolare per le infrastrutture di rete, evidenzia Nokia.
Quanto alle prospettive, il difficile contesto del 2023 continuerà nella prima metà del 2024, in particolare nel primo trimestre, ma nella seconda metà dell’anno è prevista una significativa ripresa.
Il fornitore si attende per l’anno in corso un utile operativo compreso tra 2,3 e 2,9 miliardi di euro, in linea con le attese del mercato, e un free cash flow pari al 30-60% della conversione dell’utile operativo comparabile.