I finanziamenti in capitale di rischio (Vc/Pe) nel settore dello stoccaggio energetico nel 2023 sono stati i più alti mai registrati: la voce ha fatto infatti registrare un aumento del 59% su base annua, con 9,2 miliardi di dollari in 86 operazioni rispetto ai 5,8 miliardi di dollari raccolti in 96 operazioni nel 2022. Ma ad emergere con prepotenza è, in particolare, il ruolo delle reti intelligenti. Nel 2023, i finanziamenti aziendali per le società Smart Grid sono infatti ammontati a 3,3 miliardi di dollari in 60 operazioni, mentre i finanziamenti di VC nel settore delle Smart Grid sono stati pari a 1,5 miliardi di dollari in 47 operazioni. I primi 5 accordi di finanziamento di VC per Smart Grid nel 2023 sono stati Driveco con 273 milioni di dollari, Jolt Energy con 162 milioni di dollari, SPAN con 96 milioni di dollari, Virta con 93 milioni di dollari ed EO Charging con 80 milioni di dollari.
È quanto emerge dal Rapporto 2023 sulle attività di finanziamento e fusioni e acquisizioni (M&A) per i settori dello stoccaggio dell’energia e delle reti intelligenti pubblicato da Mercom Capital Group.
Cresce il fabbisogno di elettricità da data center, AI e criptovalute
Il rapporto viaggia di pari passo con le rilevazioni dell‘Agenzia internazionale per l’Energia (Iea), secondo cui la domanda globale di elettricità aumenterà a un ritmo più rapido nei prossimi tre anni, crescendo in media del 3,4% annuo fino al 2026. In particolare, il consumo di elettricità da data center, intelligenza artificiale (AI) e settore delle criptovalute potrebbe raddoppiare entro quella data, da circa 460 terawattora (TWh) del 2022 a più di 1.000 TWh nel 2026. Le normative aggiornate e i miglioramenti tecnologici, anche in termini di efficienza, saranno cruciali per moderare l’aumento del consumo energetico dei data center.
La top 5 del venture capital nell’Energy storage
Secondo l’analisi di Mercom, i 5 principali finanziamenti di venture capital per l’energy storage nel 2023 sono stati: Zenobe, che ha raccolto 1,1 miliardi di dollari; Redwood Materials, che ha raccolto 1 miliardo di dollari; SK On, che ha incassato 944 milioni di dollari; Verkor, che ha raccolto 905 milioni di dollari; e Hithium, che ha raccolto 622 milioni di dollari.
Secondo il report, i finanziamenti aziendali nel settore dello stoccaggio dell’energia sono invece diminuiti del 28% su base annua, con 19 miliardi di dollari raccolti in 120 operazioni rispetto ai 26,4 miliardi di dollari raccolti in 124 operazioni nel 2022. Le società di tecnologia delle batterie basate sugli ioni di litio hanno ricevuto la maggior parte dei finanziamenti di capitale di rischio nel 2023. Fra le categorie maggiormente finanziate, il riciclo delle batterie, la tecnologia delle batterie a base di nichel, lo stoccaggio di energia a valle e le società di materiali e componenti.
Focus sulle società di stoccaggio dell’energia
“Le società di stoccaggio dell’energia hanno visto i maggiori finanziamenti in capitale di rischio nel 2023, in gran parte grazie al credito d’imposta sugli investimenti dell’Inflation Reduction Act e ad altri incentivi come i crediti di produzione per i componenti delle batterie. Nonostante questo trend positivo, l’attività di M&A è rallentata a causa delle elevate valutazioni degli asset, degli elevati tassi di interesse, e la cautela degli investitori”, spiega Raj Prabhu, amministratore delegato di Mercom Capital Group.
Consumo di elettricità in calo nell’Ue
L’Iea, intanto,prevede che circa l’85% della domanda aggiuntiva di elettricità fino al 2026 proverrà dalle economie non avanzate, con la Cina che contribuirà in modo sostanziale anche se l’economia del paese sta attraversando cambiamenti strutturali. La domanda di elettricità nell’Unione Europea, nel frattempo, è diminuita per il secondo anno consecutivo nel 2023, anche se i prezzi dell’energia sono scesi dai livelli record. Dopo un calo del 3,1% nel 2022, il calo del 3,2% su base annua della domanda dell’Ue nel 2023 ha significato che è scesa ai livelli visti l’ultima volta due decenni fa. Come nel 2022, il consumo più debole nel settore industriale è stato il fattore principale che ha ridotto la domanda di elettricità, poiché i prezzi dell’energia sono scesi ma sono rimasti al di sopra dei livelli pre-pandemia. Nel 2023, ci sono stati anche segnali di una certa distruzione permanente della domanda, soprattutto nei settori della chimica e della produzione di metalli primari ad alta intensità energetica. Questi segmenti rimarranno vulnerabili agli shock dei prezzi energetici nel periodo di previsione.
L’Iea prevede che il consumo di elettricità nell’Ue non ritorni ai livelli del 2021 prima del 2026. La domanda di elettricità nel settore industriale dell’Unione Europea è diminuita di circa il 6% nel 2023, dopo un calo simile nel 2022. Supponendo che il settore industriale si riprenda gradualmente con la moderazione dei prezzi dell’energia, si prevede che la crescita della domanda di elettricità nell’Ue aumenterà in media del 2,3% nel 2024- 26. I veicoli elettrici, le pompe di calore e i data center rimarranno forti pilastri della crescita nel periodo, rappresentando insieme la metà degli incrementi attesi della domanda totale.
Articolo originariamente pubblicato il 26 Gen 2024