“Sulle infrastrutture, il governo deve decidere quanto, dei 10 miliardi di fondi strutturali ricevuti dall’Europa, destinare allo sviluppo delle infrastrutture digitali”. Lo ha detto Roberto Viola, vicedirettore generale della DG Connect, la struttura comunitaria per l’Agenda Digitale, in un’intervista di Edoardo Segantini sul CorrierEconomia.
Per recuperare il ritardo accumulato dall’Italia sul fronte della diffusione della banda larga, secondo Viola lo sforzo maggiore deve concentrarsi sul contrato all’analfabetismo digitale, che resta al 37% contro una media Ue del 20%, una percentuale migliorata di soli due punti rispetto all’anno scorso.
“Serve un’iniziativa composita: – ha detto – un’azione di cultura generale anche attraverso la Rai e un’iniziativa specifica sulla formazione: in Italia, se ci fossero gli specialisti in Ict richiesti dalle imprese, si potrebbero creare 200mila posti di lavoro”.
Nel nostro paese, soltanto lo 0,1% delle linee fisse offre una velocità di collegamento superiore ai 30 MB contro il 14,8% delle media europea.