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Router intelligenti, sbarca in Italia Keenetic: “Pronti a rivoluzionare la connettività”

La società, che vanta un fatturato globale di 40 milioni, scommette sul nostro Paese e punta a intercettare come primo target pmi e internet service provider. Il country manager Bartolone: “Grazie a un sistema operativo di proprietà ci assicuriamo un vantaggio competitivo”

Pubblicato il 07 Feb 2024

Sbarca in Italia Keenetic, azienda specializzata in soluzioni di networking che punta a trasformare il concetto di connettività proponendo router intelligenti di alta gamma costruiti intorno a un sistema operativo di proprietà che promette stabilità, sicurezza e funzionalità personalizzabili.

La strategia per il mercato italiano

Nata nel 2017 dallo Spin off di Zyxel, con un fatturato globale di 40 milioni di euro, la multinazionale ha il suo headquarter europeo in Germania, alle porte di Francoforte, dove convergono le attività di sviluppo software, supporto marketing e commerciale per le filiali e la rete europea di partner, logistica e R&D. A quest’ultimo comparto l’azienda dedica 50 dipendenti con un totale di 8mila ore lavoro per mese e investimenti pari al 10% del fatturato.

“La nostra strategia è definita, vogliamo crescere in maniera graduale e costante. L’auspicio è di conquistare il 25% del mercato dei router in tre anni, puntando sulla valorizzazione dei plus di dispositivi assolutamente innovativi”, spiega Marco Bartolone, country manager di Keenetic Italia. “Tutto parte dall’intuizione di creare un nostro sistema operativo, Keenetic Os, che rappresenta il cuore pulsante di tutti i prodotti Keenetic, dal livello entry a quello premium. Grazie ad esso possiamo avere il controllo assoluto su prestazioni e sicurezza. Si tratta certamente di un grande vantaggio competitivo perché abbiamo la possibilità di sviluppare nuove soluzioni customizzate sulle esigenze dei clienti e in totale autonomia. Il primo target a cui ci rivolgiamo è rappresentato dalla pmi e, soprattutto, dagli internet service provider di piccole dimensioni”, continua Bartolone. “Una volta consolidata la nostra posizione, punteremo al retail come ulteriore canale di vendita per crescere ancora.”

Un modello di business basato sul controllo diretto di hardware e software

Secondo Keenetic, il controllo diretto da parte dell’azienda sullo sviluppo dell’hardware e del software garantisce l’autonomia necessaria per affiancare i clienti in ogni fase. Ogni router è, inoltre, dotato di tool di gestione della connessione e di uno spazio cloud privato. Nel primo caso, l’applicazione mobile Keenetic per iOs e Android consente di gestire l’intera rete anche da remoto, attivando solo le funzionalità necessarie in quel preciso momento. È così più semplice supportare aziende di piccole e medie dimensioni con più sedi che hanno necessità di essere interconnesse e di ottimizzare i propri processi. E ancora, con lo spazio cloud disponibile su ogni dispositivo, utilizzabile col supporto di un hard disk esterno, Keenetic vuole garantire a tutti gli utenti la possibilità di proteggere in maniera assolutamente efficace i propri dati, personali o aziendali.

“I dispositivi Keenetic sono capaci di autoconfigurarsi in pochi minuti grazie all’utilizzo dell’app mobile e questo permette di delegare il primo setup direttamente al cliente finale. Inoltre, la grande stabilità del servizio e un sistema di diagnostica molto sviluppato consentono di ridurre al minimo gli interventi del servizio di customer care e di accorciarne drasticamente i tempi”, precisa Bartolone.

Tutti i device offrono almeno quattro anni di aggiornamenti costanti del sistema operativo per evitare l’obsolescenza istantanea, allungare la vita del router e ridurre l’impatto anche in termini di sostenibilità. Gli aggiornamenti non solo correggono bug e implementano misure di sicurezza, ma introducono anche nuove funzionalità ed estendono il supporto per le periferiche più recenti.

Per garantire che questi processi vadano a buon fine Keenetic investe grandi risorse nelle attività di testing (7.500 ore al mese). Ogni nuovo aggiornamento deve superare circa 8mila test e anche la stessa fase di rilascio non avviene tutta nello stesso momento ma in diversi step, proprio per dare la possibilità di monitorare quanto sta accadendo e intervenire per correggere eventuali errori prima che il problema possa raggiungere tutti i dispositivi connessi.

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