CONSIGLIO COMPETITIVITÀ

Digital & green, Urso: “Materie prime critiche cruciali, presto una legge”

Il ministro delle Imprese: “Il governo sta lavorando a norme per aprire o riaprire le miniere. Porteremo la questione sul tavolo del G7. Ma servono più risorse europee per consentire a tutti gli Stati di investire in questi settori”

Pubblicato il 09 Feb 2024

Adolfo Urso 2

Il governo italiano pronto a varare una legislazione ad hoc per le materie prime critiche, cruciali per la transizione digital e green. Lo ha annunciato il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, intervenendo nel Consiglio Competitività informale a Genk, nel Limburgo, in Belgio.

Focus sulle materie prime critiche

“Per assicurare un futuro alla libertà e all’indipendenza dell’Europa, occorre lavorare sul fronte delle materie prime critiche, sulle quali abbiamo realizzato un regolamento – ha precisato Urso – Siamo in procinto di realizzare una legislazione nazionale per favorire la riapertura e l’apertura delle miniere, la lavorazione delle materie prime critiche e della tecnologia green, assolutamente decisiva per la competitività dell’intero continente”.

Il tema sul tavolo del G7 italiano

“Anche per questo – ha ricordato – ci siamo adoperati con gli altri grandi Paesi industriali, in questi mesi, e mi riferisco alla Francia e alla Germania. Anche per questo abbiamo deciso di ripristinare il meeting ministeriale del G7 sull’industria, dopo 7 anni di assenza, che si effettuerà in Italia nel marzo prossimo. E’ nostra intenzione portare, insieme alla Francia e alla Germania, le tematiche di politica industriale nel G7”.

“Siamo convinti che è il momento di farlo anche perché quello che abbiamo visto in questi giorni in molti Paesi europei è un segnale d’allarme. Oggi sono in piazza gli agricoltori, con i trattori: se non ci muoviamo in fretta, tra breve troveremo in piazza gli operai e le imprese europee. In Italia si dice che ‘prevenire è meglio che curare’. E’ meglio muoversi prima, piuttosto che reagire essere costretti a muoversi dopo”, di fronte alle “proteste popolari”.

Spinta a tecnologie green e digitale

Secondo Urso è necessario che la Ue concentri le risorse sui settori che davvero garantiscono la competitività comune, come il green e il digitale.

“Su tecnologia green e digitale dobbiamo diventare produttori, in una logica di autonomia strategica europea – ha sottolineato il ministro – Pensiamo che vadano sviluppati gli strumenti comuni, quindi le risorse europee comuni, che possano bilanciare quello che alcuni Stati, per le loro capacità fiscali, possono mettere in campo con gli aiuti di Stato. Più che limitare alcuni e ostruire dei partner, lavorerei sulla creazione di strumenti comuni che consentano, anche a chi è indietro, di poter raggiungere coloro che sono avanti. Questi strumenti, ha poi concluso, dovrebbero poter garantire una crescita equilibrata all’interno del mercato unico che l’Ue deve preservare”.

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