BANDA ULTRALARGA

Fedriga: “Senza reti veloci impossibile rendere attrattivi i territori”

Il presidente del Friuli Venezia Giulia: “Open Fiber ha realizzato l’infrastruttura in fibra fondamentale per gli investimenti”. Il direttore Relazioni Esterne della wholesale company, Andrea Falessi: “Entro giugno chiuderemo i cantieri del Piano Bul. Grande supporto della Regione”

Pubblicato il 12 Feb 2024

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Il Friuli Venezia Giulia spinge su banda ultralarga ed ecosistemi di innovazione. Un impegno “certificato” anche dai dati dell’European Innovation Scoreboard 2023, la classifica elaborata dalla Commissione europea, che inserisce la Regione tra gli “strong innovator” con un avanzamento di 13,3 punti percentuali dal 2016.

E per implementare la strategia digitale delle Regioni, a luglio 2023 il presidente Massimiliano Fedriga – che oltre a essere il presidente del Friuli Venezia Giulia è anche presidente della Conferenza delle Regioni e delle province autonome – e il Sottosegretario Alessio Butti hanno siglato un patto per l’innovazione e la digitalizzazione dei territori per valorizzare in maniera sinergica le risorse del Pnrr e i fondi strutturali della programmazione 2021-2027.

La strategia del Friuli Venezia Giulia

I risultati della strategia regionale sul fronte della banda ultralarga e dell’innovazione sono stati evidenziati da Fedriga in occasione dell’evento “Fvg Connect – L’innovazione al servizio del futuro” a Trieste.

“Il Friuli Venezia Giulia lavora da anni per stimolare gli investimenti esteri nella Regione – ha sottolineato Fedriga – Secondo dati 2023 di Ernst & Young è risultata la prima regione d’Italia per investimenti su startup e scaleup con un balzo in avanti del 118%”.

“Portare avanti politiche per questo tipo di innovazione porta a risultati efficaci – ha puntualizzato – Siamo la regione con percentuali di innovazione in valore assoluto fra le più alte in Italia. Andiamo avanti su linee di finanziamento dedicate all’innovazione e sulla spinta alla riconoscibilità estera”.

Il ruolo di Open Fiber

“La connettività è la base dello sviluppo dell’innovazione – ha poi sottolineato – Abbiamo qui oggi Open Fiber che ha realizzato l’infrastruttura in fibra ottica che è fondamentale per sviluppare il territorio re renderlo attrattivo per gli investimenti, anche stranieri. Il Friuli Venezia Giulia è ai primi posti in Italia per investimenti in innovazione e continueremo su questa strada anche perché siamo una regione strategica come via di accesso all’Europa”.

E la wholesale company stringe i tempi sulla chiusura dei cantieri. “Grazie al supporto della regione, entro giugno chiuderemo le opere del Piano Bul. La prossima sfida sarà accendere la rete ma la nostra missione è compiuta”, ha infatti annunciato Andrea Falessi, Direttore Relazioni Esterne di Open Fiber, nel ricordare gli obiettivi del piano industriale dell’azienda, che prevede di cablare 240 città, 6051 comuni elle aree bianche e 3881 in quelle grigie.

“Ora l’obiettivo è far sì che questa rete venga il più possibile utilizzata, auspicabilmente attraverso un piano di migrazione dei clienti dalle vecchie reti in rame alle reti in fibra, delineato da soggetti istituzionali, per traguardare la digitalizzazione di famiglie, imprese e PA”, ha detto Falessi.

Open Fiber ha già coperto in fibra ottica circa 220mila unità immobiliari tra città e piccoli Comuni, con un investimento di 160 milioni di euro.

Verso la smart nation

“Sulla rete in fibra si può costruire una smart nation, abilitando tutti i servizi digitali che vengono via via sviluppati creando nuove esperienze di consumo”, ha proseguito Falessi.

Secondo Falessi, con il grande lavoro che è stato fatto negli ultimi anni, l’Italia ha una presenza di infrastruttura in fibra al livello della media europea. “Rispetto a Paesi come Spagna o Francia, tuttavia, siamo ancora molto indietro sull’adozione- ha però sottolineato – Serve ora un piano di migrazione ordinato dei clienti dalla vecchia rete in rame alle reti in fibra, delineato dai soggetti istituzionali, per traguardare la digitalizzazione di famiglie, imprese e PA”.

Sfruttare le potenzialità della fibra

Proprio in un comune delle aree bianche, a Sesto al Reghena, si è svolto nel pomeriggio, su iniziativa di Open Fiber e patrocinato dal Comune, l’evento dal titolo “Facciamo Rete”, che ha raccolto diversi operatori locali e nazionali per discutere sulla diffusione e opportunità della rete in fibra ottica Ftth realizzata da Open Fiber in Friuli-Venezia Giulia.

Con l’occasione Mauro Accroglianò, direttore Mercato Residenziale di Open Fiber ha  puntato i riflettori sui passi da fare “dopo” la realizzazione della rete.

“Abbiamo costruito l’infrastruttura, ora c’è un passo in più da fare. C’è un mondo di potenzialità da sfruttare insieme agli operatori soprattutto nelle aree bianche, dove realizzare la rete è particolarmente complicato e i tempi di attivazione sono più lunghi rispetto alle grandi città – ha sottolineato Accroglianò – Open Fiber sta lavorando per capire le esigenze dei clienti, modificando i processi per ridurre i tempi di attivazione e tenendo sempre informato il cliente attraverso gli operatori sullo stato di attivazione della sua linea”.

“La rete di Open Fiber, che è operatore wholesale only, arriva nelle case dei clienti attraverso gli operatori – ha proseguito – Come possiamo offrire insieme un servizio migliore? Continuando a costruire la rete nel miglior modo possibile, riducendo i tempi di attivazione del servizio e migliorando la customer experience per il cliente finale. Abbiamo lanciato promozioni sia verso gli operatori partner sia verso i clienti per incentivare l’utilizzo della rete in Ftth che consente un’esperienza di consumo radicalmente diversa rispetto alle vecchie reti in rame”.

“Durante il periodo pandemico i cantieri di Open Fiber erano nella massima attività e le aziende nel periodo successivo hanno potuto beneficiare di questa infrastruttura – ha ricordato Stefano Vit, Assessore di Sesto al Reghena – Il nostro è sempre stato un luogo di scambio anche culturale. Le informazioni custodite in abbazia camminavano sulle gambe dei pellegrini e dei monaci, ora necessitano di viaggiare attraverso altre vie, la migliore è la banda ultralarga che ci permette di guardare al futuro. Grazie ad Open Fiber e alla Regione per il lavoro svolto”.

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