L’inaugurazione dell’anno accademico della scuola ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, a Roma, è l’occasione per il comandante generale Teo Luzi per fare il punto sul cybercrime e sui mezzi che i militari stanno mettendo in campo per contrastarlo, anche sfruttando soluzioni tecnologiche all’avanguardia.
“Il mondo cyber è un’opportunità senza precedenti, ma presenta anche elevati rischi. Nell’ultimo triennio i reati telematici sono aumentati dell’80% – sottolinea Luzi nella parte del suo intervento dedicata alla cybersecurity – quasi sia più imprudente fare un clic sulla tastiera che lasciare aperta la porta di casa”.
Le contromisure dell’Arma contro il cybercrime
“Pensando al futuro servizio dell’Arma, per contrastare i reati nel web, abbiamo realizzato la rete nazionale ‘cyber investigation’, costituita da oltre 400 militari specializzati nelle investigazioni informatiche e nelle conseguenti attività forensi – aggiunge Luzi – Nel contempo, sperimentiamo nuove soluzioni informatiche, basate sull’intelligenza artificiale, a sostegno delle attività di controllo del territorio, dell’analisi predittiva sul crimine e nella lotta al terrorismo internazionale. L’obiettivo è quello di fornire nel mondo virtuale la protezione che garantiamo, da sempre, sul territorio fisico“.
I numeri dell’Arma nell’ultimo triennio
Con l’occasione Luzi ha anche passato in rassegna i principali numeri che hanno caratterizzate l’attività dei Carabinieri: “L’Arma dei Carabinieri nell’ultimo triennio si è fatta carico di perseguire il 73% di tutti i reati denunciati, scoprendo il 63% dei casi risolti da tutte le Forze dell’ordine – afferma – Un impegno intensissimo, cui resta connaturato un elevato rischio per gli operatori. Nell’anno appena trascorso, due carabinieri hanno perso la vita nell’espletamento del servizio e 1.935 sono stati feriti”. Riguardo poi all’impegno contro la mafia, “Solo nell’ultimo triennio, i Carabinieri hanno arrestato oltre 1.600 persone per associazione di tipo mafioso – conclude Luzi – con successi straordinari nella cattura dei latitanti e quasi un miliardo di euro di beni sequestrati e confiscati”.