Il Consiglio europeo ha adottato la sua posizione sulla direttiva di modifica per ottimizzare l’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario. “Le nuove norme renderanno più facilmente disponibili i dati aziendali, rafforzeranno la fiducia e la trasparenza nelle imprese in tutti gli Stati membri, creeranno amministrazioni pubbliche più connesse e ridurranno la burocrazia per le imprese e le altre parti interessate in situazioni transfrontaliere”, si legge in una nota di Bruxelles. L’obiettivo del framework è quello di creare un mercato unico più integrato e digitalizzato per le imprese.
“Un modo per aumentare la competitività delle nostre imprese è accelerare la transizione digitale nell’applicazione del diritto societario. La digitalizzazione renderà i processi amministrativi più economici, più veloci e meno onerosi”, commenta Paul Van Tigchelt, vice primo ministro belga e ministro della Giustizia e del Mare del Nord.
L’iniziativa è partita il 29 marzo 2023, quando la Commissione europea (nella persona del Commissario per la Giustizia, Didier Reynders) ha pubblicato una proposta di direttiva per ampliare e migliorare ulteriormente l’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario. La proposta dovrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi indicati in tre comunicazioni: “Bussola digitale 2030 e digitalizzazione della giustizia nell’Unione europea”, “Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020” e “Strategia per le pmi per un’Europa digitale e sostenibile”. La direttiva aggiorna e integra anche il dispositivo del 2019 sull’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario.
Informazioni sulle società più semplici e digitali
La proposta della Commissione renderà disponibili al pubblico un maggior numero di informazioni sulle società a livello europeo attraverso il sistema di interconnessione dei registri delle imprese (Business Registers Interconnection System, Bris). La direttiva intende garantire che i dati sulle imprese contenuti nei registri siano accurati, affidabili e aggiornati.
Le nuove norme mirano anche a ridurre la burocrazia quando le imprese utilizzano le informazioni sulle società contenute nei registri delle imprese in situazioni transfrontaliere. Per esempio, la proposta elimina formalità come la necessità di apporre l’apostilla sui documenti aziendali e incoraggia l’uso del “principio dell’una tantum” quando le imprese aprono filiali e succursali in un altro Stato membro. Introduce inoltre un certificato societario Ue multilingue da utilizzare nelle situazioni transfrontaliere.
Il mandato del Consiglio
Il mandato negoziale, che fornisce alla Presidenza del Consiglio un quadro per l’avvio dei negoziati con il Parlamento europeo, condivide gli obiettivi principali della proposta di direttiva, ma introduce alcuni miglioramenti per semplificare alcune procedure e ridurre gli oneri amministrativi per le imprese e le autorità nazionali.
Specifica per esempio il principio “una tantum” per lo scambio e l’accesso alle informazioni da parte di una società quando apre filiali o succursali transfrontaliere. Per ridurre l’onere amministrativo sia per i registri delle imprese che per le società, le informazioni sui gruppi di società non saranno più richieste. Il mandato del Consiglio tutela inoltre le diverse tradizioni nazionali in materia di registrazione dei dati personali nel certificato societario dell’Ue.
Per quanto riguarda la procura digitale dell’Ue, la posizione del Consiglio introduce alcuni allineamenti tecnici che ne aumentano la facilità d’uso, riducendo il rischio di sviluppare sistemi paralleli non interoperabili in tutta l’Unione. Infine, il testo di compromesso prevede sei mesi aggiuntivi nel periodo di recepimento per aiutare le imprese ad adattarsi ai nuovi requisiti.