C’è l’ipotesi di reato di truffa per Stephane Richard, ex capo di gabinetto di Christine Lagarde, ai tempi in cui l’attuale direttrice del Fondo monetario era ministro dell’Economia e attualmente presidente di France Telecom (Orange). Richard, ricoverato in ospedale per uno stato di affaticamento durante le ultime 48 ore trascorse in stato di fermo giudiziario, è stato interrogato e posto sotto inchiesta nel caso dell’arbitrato – che l’Eliseo ha deciso di contestare – fra l’uomo d’affari Bernard Tapie e la banca Credit Lyonnais.
Dopo 48 ore di interrogatorio da parte degli uomini della finanza, Richard, uno dei patron più potenti di Francia, è stato posto sotto inchiesta per truffa. Stessa sorte potrebbe conoscere Jean-Francois Rocchi, ex presidente del Consorzio di realizzazione (CDR) (organismo incaricato di saldare il risarcimento in favore di Tapie) anch’egli in stato di fermo.
L’ex capo di gabinetto della Lagarde, alla quale è stato concesso lo statuto di “testimone informato dei fatti”, si è detto “fiducioso e combattivo”. Il 29 maggio, uno dei tre giudici del tribunale arbitrale sospettato di aver deciso in modo troppo favorevole a Tapie, Pierre Estoup, fu il primo ad essere messo sotto inchiesta per truffa.
Richard si ha spiegato per due giorni di fronte agli inquirenti la decisione adottata nel 2007 di ricorrere a un arbitrato per risolvere la disputa, in particolare sull’adozione della decisione che condusse alla scelta di un tribunale privato e sul ruolo che svolsero il ministero dell’Economia e l’Eliseo. L’inchiesta riguarda anche il modo in cui furono designati gli “arbitri” e la decisione del governo di non contestare successivamente questo arbitrato, molto controverso e sospetto, in base al quale Tapie fu risarcito con 403 milioni di euro per il danno subito con la vendita della sua azienda Adidas nel 1993.
Richard ha dichiarato fra l’altro che nell’estate 2007 una riunione di ‘conferma’ della scelta dell’arbitrato si tenne con l’allora segretario generale dell’Eliseo, Claude Gueant, vicinissimo a Nicolas Sarkozy, in presenza di Rocchi.
Non ci fu però “né ordine, né istruzione, né particolare pressione” da parte della presidenza, aveva detto Richard, confermando così la posizione di Christine Lagarde, che ha di fatto per ora scagionato Sarkozy. Negli ultimi giorni, però, Richard avrebbe sostenuto il contrario, parlando di un’istruzione trasmessa proprio da Gueant durante tale riunione al vertice.
Intanto il governo francese ha fatto sapere che “nei prossimi giorni si riunirà il Cda del gruppo per fare il punto della situazione e valutare le conseguenza dei fatti” che vedono coinvolto Richard. Lo stato – che tramite il fondo strategico di investimento detiene il 27% di FT – stando alla stampa francese sarebbe pronto a rimuovere il manager.