Tra i giganti mondiali delle Tlc, Telecom Italia nel 2012 ha mantenuto la 12ma posizione con 37 mld di totale attivo. È quanto emerge da uno studio effettuato da R&S di Mediobanca sulle multinazionali giudicate in base alla redditività, che vede tra le prime dieci società del settore tre big cinesi: China Mobile, al secondo posto, China Unicom e China Telecom rispettivamente all’ottavo e al nono. In testa alla classifica la giapponese Ntt mentre terza è l’inglese Vodafone. France Telecom (52,4 miliardi), scende dall’ottavo al decimo posto.
Per quanto riguarda, più in generale, la classifica mondiale delle multinazionali (387 nel mondo, di cui 335 nell’industria, 29 nelle tlc e 23 nei servizi) Eni è la prima multinazionale italiana ad apparire nella lista di R&S. Nel 2012, secondo lo studio diffuso oggi, la società di San Donato si è classificata, per totale attivo, al dodicesimo posto, con 135 mld di euro, prima fra le società italiane, mantenendo la stessa posizione in classifica del 2011. Una graduatoria che vede in testa la russa Gazprom, con 299,2 miliardi di euro, seguita dalla giapponese Toyota con 283 miliardi.
Seguono l’inglese Royal Dutch Shell con 269,7 miliardi, la cinese PetroChina, con 258,8 miliardi, l’americana ExxonMobil con 253 miliardi e la tedesca Wolkswagen con 250 miliardi di euro. Dopo l‘Eni le altre italiane sono Exor al ventesimo posto (era 21esima) con 102 mld di euro, e Finmeccanica al posto n.110.
Per quanto riguarda invece l’Europa, il “cane a sei zampe” si trova al sesto posto seguito all’ottavo da Exor. Prima nel Vecchio Continente l’inglese Royal Dutch Shell, seguita alla tedesca Volkswagen mentre altre due tedesche precedono e seguono l’Eni: la Daimler al quinto posto e la Bmw al settimo.
Lo scorso anno le 387 multinazionali hanno fatto registrare un fatturato complessivo di 12.206 miliardi di euro, dando lavoro in tutto a 32 milioni di dipendenti.
A guardare gli ultimi dieci anni, in generale l’Oriente batte l’Occidente per volumi di vendite, stabilità finanziaria e liquidità. L’Occidente, pur se con margini in calo nel 2012, vince ancora per redditività ed efficienza.
A livello di settore, l’unica quota di mercato ad aumentare è stata quella delle multinazionali del petrolio (passata dal 23,8% del fatturato totale nel 2004 al 31% nel 2012), che hanno progressivamente eroso quote di mercato a quelle di tutti gli altri settori (tranne l’elettronica).