IL DEAL DA 8 MILIARDI

Via alla fusione Fastweb-Vodafone. Renna: “Punto di svolta”

Sottoscritti gli accordi vincolanti fra Swisscom e il Gruppo britannico per l’acquisizione del 100% degli asset italiani. Il closing previsto per il primo trimestre del 2025. Della Valle: “Questo è il terzo e ultimo passo nella ristrutturazione delle nostre operazioni europee”

Pubblicato il 15 Mar 2024

Walter Renna-001

Via alla fusione fra Fastweb e Vodafone. Swisscom e il Gruppo britannico hanno sottoscritto gli accordi vincolanti. 8 miliardi il valore dell’operazione per l’acquisizione del 100% degli asset italiani della telco d’oltremanica da parte dell’operatore elvetico. Il closing è previsto per il primo trimestre del 2025 fatte salve le approvazioni regolamentari e delle autorità competenti, ma non richiederà il voto degli azionisti di Swisscom.

SCARICA QUI I DETTAGLI DEL PIANO

La spinta alla digital transformation dell’Italia

“Questa operazione segna un punto di svolta per Fastweb e genererà un valore significativo per tutti gli stakeholder- commenta l’amministratore delegato di Fastweb Walter Renna – Grazie alla qualità superiore delle infrastrutture mobili e fisse, l’operatore convergente che risulterà dall’operazione sarà in grado di offrire connettività performante e servizi innovativi a tutti i segmenti del mercato. La newco contribuirà all’evoluzione di questo settore strategico con investimenti significativi in fibra e 5G, servizi innovativi Ict e sicurezza delle infrastrutture, abilitando così una rapida trasformazione digitale delle famiglie, delle imprese e della pubblica amministrazione”.

La newco e il Gruppo Vodafone stipuleranno alcuni accordi di servizio transitori e a lungo termine, tra cui un contratto di licenza che consente l’uso del marchio Vodafone in Italia per un massimo di 5 anni dopo il closing.

Sinergie e obiettivi finanziari

Avanti tutta sugli investimenti

“Swisscom opera con successo in Italia fin dall’acquisizione di Fastweb nel 2007 – sottolinea Christoph Aeschlimann, ceo del Gruppo elvetico -. In questo periodo abbiamo generato un solido track record di investimenti e crescita in Italia. La logica industriale di questa fusione è molto solida. Fastweb e Vodafone Italia rappresentano una combinazione ideale per generare un elevato valore aggiunto per tutti gli stakeholder. Di conseguenza, i clienti residenziali e business beneficeranno dell’offerta più completa. Anche Swisscom risulterà rafforzata nel suo complesso, consentendoci di continuare a effettuare investimenti significativi nei mercati svizzero e italiano”. Negli ultimi dieci anni Fastweb ha registrato una crescita di oltre il 50% in termini di clienti, fatturato ed ebitda rettificato.

Per Vodafone ultimo step della ristrutturazione

“Questo è il terzo e ultimo passo nella ristrutturazione delle nostre operazioni europee. Da ora in poi, le nostre aziende opereranno in mercati di telecomunicazioni in crescita – dove occupiamo posizioni forti – consentendoci di offrire una crescita più prevedibile e forte in Europa. Cio è accompagnato dalla nostra accelerazione nel B2B, poiché continuiamo a guadagnare quote in un mercato dei servizi digitali in espansione”, sottolinea la ceo del Gruppo Vodafone Margherita Della Valle.

“La vendita di Vodafone Italia a Swisscom crea un significativo valore per Vodafone e garantisce che l’azienda mantenga la sua posizione leader in Italia, costruita grazie all’impegno dedicato dei nostri colleghi nel servire i nostri clienti per molti anni. Le nostre transazioni in Italia e Spagna porteranno a 12 miliardi di proventi in contanti immediati e intendiamo restituire 4 miliardi agli azionisti tramite riacquisti, come parte della nostra più ampia revisione dell’allocazione del capitale”.

I benefici dell’operazione

Le economie di scala, la struttura dei costi più efficiente e le significative sinergie consentiranno alla newco di generare un elevato valore per tutti gli stakeholder, di sostenere gli investimenti e di offrire servizi convergenti innovativi a prezzi competitivi, migliorando le prestazioni e l’esperienza per i clienti in tutti i segmenti di mercato, evidenzia Fastweb in una nota. “La newco sarà commercialmente più resiliente, garantendo così livelli sostenuti di investimento a lungo termine nelle migliori infrastrutture di rete fisse e mobili e in innovazione, contribuendo a colmare il digital divide e ad accelerare la trasformazione digitale del Paese. Dalla transazione nascerà un operatore con asset convergenti e le dimensioni adeguate a competere efficacemente nel mercato e incrementare il livello di concorrenza nel Paese”. E la newco “continuerà, inoltre, a mettere le proprie infrastrutture di alta qualità fisse e mobili a disposizione di terzi per servizi di accesso all’ingrosso”.

La convergenza fisso-mobile

Riguardo al mobile e alla banda larga i clienti avranno accesso ad una combinazione di soluzioni basate su fibra e 5G. le soluzioni Fastweb nel settore della cybersecurity e dell’intelligenza artificiale in mix con le infrastrutture mobili di Vodafone Italia, metteranno a disposizione dei clienti business un più ampio portafoglio di servizi di connettività e Ict attraverso un unico punto di accesso.

Che farà Iliad?

In occasione della presentazione della relazione finanziaria 2023 il ceo del Gruppo Iliad Thomas Reynaud ha acceso i riflettori sul “rischio duopolio nel B2B” derivante dalla fusione Fastweb-Vodafone.

Secondo Intermonte “Iliad potrebbe spostare le sue mire su WindTre (maggiore concentrazione di quota di mercato ma buona complementarità sullo spettro, dal momento che Wind3 non ha spettro 700Mhz a differenza di Iliad), o piuttosto su Tim Consumer (maggiore attrattività per Iliad da elevata esposizione di Tim al segmento fisso), scenario che aumenterebbe l’appeal speculativo sul Gruppo”.  Tuttavia, segnalano gli analisti, “Tim Consumer è oggi un asset ancora in fase di turnaround per cui non escludiamo che Iliad possa guardare ad una joint venture piuttosto che ad un’acquisizione, almeno in una fase iniziale. L’alternativa per Iliad è scendere a trattative con Vivendi per rilevare lo stake del 23,75% e studiare un’operazione di più ampia portata per il riassetto del Gruppo Tim. Quest’ultima operazione ci sembra oggi più complicata perché qualsiasi riassetto post cessione di NetCo dovrà, in ogni caso, assicurare un presidio pubblico degli altri asset strategici rimasti, come Tim Entreprise (data center e Telsy) e Sparkle”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2