Stephane Richard resterà alla guida di France Telecom. Lo ha affermato il presidente della Francia, Francois Hollande, in un’intervista al canale televisivo M6 andata in onda ieri sera, alla vigilia di un importante Cda dell’azienda telefonica, convocato per decidere il destino dell’attuale Ceo Richard dopo l’avvio di un’indagine penale sul suo ruolo in un arbitrato cinque anni fa.
“Richard rimarrà in carica fino a quando potrà guidare l’azienda senza che il procedimento giudiziario abbia delle conseguenze”, ha dichiarato Hollande, aggiungendo che la sua principale preoccupazione è evitare che la compagnia, che impiega 170.000 persone, venga colpita dall’indagine che coinvolge il suo amministratore delegato.
Lo Stato francese detiene ancora il 27% dell’ex monopolista delle telecomunicazioni e conta su tre rappresentanti nel consiglio di amministrazione di France Telecom, che è composto in tutto da 15 membri.
La settimana scorsa, le autorità giudiziarie francesi hanno accusato il top manager di presunta frode per alcune iniziative condotte da Richard quando era capo dello staff per l’allora ministro delle Finanze francese Christine Lagarde sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy – tra il 2007 e il 2009. Gli inquirenti stanno verificando in particolare il ruolo avuto da Richard all’interno di un collegio arbitrale e la sua decisione di pagare 385 milioni di euro al magnate Bernard Tapie ponendo fine a una disputa dell’imprenditore col governo francese. Una decisione, ha ribadito l’avvocato di Richard, presa nell’ambito della piena legalità.
Un’eventuale uscita di scena del 51enne Richard significherebbe per France Telecom il terzo cambio di guardia in meno di dieci anni. “Ma dopo l’appoggio di Hollande, è probabile che la maggioranza del Cda resti al fianco del Ceo”, secondo Benoit Maynard, analista di Natixis Securities, a Parigi. “La gestione di France Telecom non è semplice e Richard non sta facendo male; soprattutto è riuscito a espandere il business estero della compagnia”.