L'APPROFONDIMENTO

Banda ultralarga e 5G, replicare il modello Sardegna per innescare il circolo virtuoso

L’accordo siglato lo scorso luglio fra Regione, Dipartimento per la trasformazione digitale, Infratel, Anie Sit, Ance Sardegna e operatori di tlc è da considerarsi una best practice per superare le criticità anche in altri territori. Il 27 marzo al via un roadshow per sensibilizzare le istituzioni locali

Pubblicato il 21 Mar 2024

Luigi Piergiovanni

Presidente Anie Sit

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Lo scorso luglio, Regione Sardegna ha siglato un accordo, sottoscritto dal Dipartimento per la trasformazione digitale, Infratel Italia, Anie Sit (Associazione Nazionale Imprese Elettriche e Telecomunicazioni), Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Sardegna e operatori tlc per la diffusione della banda ultralarga e del 5G in Italia. Un’ iniziativa virtuosa che punta a facilitare la realizzazione dei Piani Italia a 1 Giga e Italia 5G nell’isola, grazie alla condivisione di risorse e competenze tra pubblico e privato, a incentivare l’utilizzo di tecnologie innovative e a definire iniziative di formazione e informazione per sensibilizzare gli operatori del settore e gli uffici tecnici verso i temi citati.

Complessivamente in Sardegna i progetti principali finanziati dal Pnrr valgono 442 milioni di euro. Di qui l’importanza dell’accordo e l’impegno affinché possa tracciare la strada come best practice per altre Regioni, specie in quei territori in cui l’implementazione della banda ultralarga risulta particolarmente critica, o in specifici contesti.

Le criticità aperte

Tra questi ultimi si annoverano i ripristini stradali, ad oggi uno tra gli snodi più intricati. L’apertura di nuovi cantieri legati al Pnrr ha subito nel corso degli ultimi mesi una fortissima accelerazione; dove la fase di progettazione e richiesta permessi marcia ormai a valori sempre più sostenuti, si pone la necessità di manodopera diretta e indiretta specializzata, di cui si rileva la carenza sul territorio nazionale. Al problema delle risorse professionali, si aggiungono poi questioni di carattere economico, più evidenti in alcune regioni, che impattano sull’operatività e sui conti delle imprese, come l’aumento dell’inflazione che si riflette sui tassi di interesse bancario, e l’incremento del costo dei materiali necessari all’esecuzione dei ripristini stradali.

Criticità che richiedono azioni immediate che garantiscano operatività nel lungo termine, pena la vanificazione dei traguardi fin qui raggiunti.

Replicare il modello per innsecare il circolo virtuoso

In quest’ottica l’accordo firmato per la Regione Sardegna segna un importante passo in avanti che andrebbe ulteriormente potenziato: l’applicazione di tale modello, esteso sul territorio, ancor meglio adottato a livello nazionale, favorirebbe il superamento di alcune di queste criticità e l’accelerazione del processo di digitalizzazione del Paese. Ma non solo: la collaborazione tra pubblico e privato, genererebbe un positivo effetto rebound in termini di condivisione di risorse e competenze, formazione di nuove professionalità, elementi base per la creazione di una rete di infrastrutture digitali moderna e capillare, a beneficio di cittadini, imprese e territori.

Anie Sit e Infratel uniscono le forze

Proprio sotto questo auspicio Anie Sit e Infratel hanno avviato una interlocuzione per concretizzare l’ipotesi di replicare il modello sardo anche nelle Regioni in cui l’implementazione della banda ultralarga risulta particolarmente critica. Risultato tangibile degli sforzi congiunti è anche l’organizzazione di un ciclo di eventi, itineranti sul territorio, con il coinvolgimento delle istituzioni locali, degli operatori del settore e della comunità locale per sensibilizzare gli enti tecnici e istituzionali al fine di sbloccare e avviare i cantieri legati alle infrastrutture di telecomunicazione. L’obiettivo è quello di  generare un consenso unanime per rispettare i piani legati al Pnrr e approfondire le questioni riguardanti la restituzione delle aree dopo la realizzazione delle opere, ponendo l’accento sull’importanza di un dialogo collaborativo per accelerare lo sviluppo delle connessioni nell’area.

Al via il 27 marzo un ciclo di incontri ad hoc

Il ciclo di incontri “Infratel incontra le Regioni: libertà e democrazia digitale nell’era delle infrastrutture, dei servizi e della connettività” organizzato da Infratel Italia, sotto l’egida del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in collaborazione con Anie Sit, prende il via martedì 27 marzo a Firenze. La roadmap di eventi ad oggi pianificata prevede poi una tappa in Lombardia il 3 Aprile e il 22 aprile in Liguria.

Gli incontri sono finalizzati a sensibilizzare le istituzioni e i governi di quei territori affinché sia possibile riprodurre il modello virtuoso che la Regione Sardegna ha fatto proprio, consentendo di accelerare il processo di digitalizzazione ormai non più procrastinabile. Solo attraverso un impegno comune e una visione strategica di lungo termine si potranno cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione e sarà possibile colmare il divario digitale e il gap di innovazione che ancora caratterizza il nostro Paese e rendere l’Italia un paese moderno e al passo  con il resto d’Europa.

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