IL PROGETTO

Data center, la prima mappa mondiale degli hub (presenti e futuri)

TeleGeography punta a dare vita a un Interconnection Index, una ricognizione per consentire di individuare le regioni e le città a più elevato potenziale di investimento e a mettere a confronto le infrastrutture. Già individuate 8.200 aree metropolitane

Pubblicato il 21 Mar 2024

Una mappa mondiale in grado di descrivere la capacità attrattiva e il potenziale di mercato delle aree metropolitane rispetto all’infrastrutturazione per la connettività, con particolare riferimento agli investimenti sui data center. È quello che ha l’ambizione di creare TeleGeography, società di ricerca in ambito Tlc, che sta lavorando a un progetto chiamato Interconnection Index. “Uno strumento progettato per rispondere ad alcune questioni che in passato abbiamo trovato molto difficili da risolvere e quantificare”, scrive sul blog del gruppo Tim Stronge, vice president of Research di TeleGeography. “Qual è il prossimo hub emergente in una specifica regione? Come si confrontano i vari hub? Dove dovrei espandermi in un determinato Paese oltre alla città più grande? È piuttosto impegnativo creare un modello unico in grado di rispondere a tutte queste domande in modo appropriato. Ma ci proveremo comunque: affronteremo questo problema con i dati e, poiché siamo geografi, con le mappe”.

I criteri per la realizzazione della mappa

Attualmente sono circa 8.200 le aree metropolitane monitorate da TeleGeography. Nello specifico, per area metropolitana si intende sia una grande città, come Washington DC o Londra, ma anche un grande agglomerato urbano, come le conurbazioni della Virginia settentrionale, del Distretto di Columbia e del Maryland.
I criteri per l’assegnazione dei punteggi sono diversi: una città può essere forte in alcune aree ma debole in altre. Questo, rimarca TeleGeography è particolarmente importante perché non tutti gli operatori del settore hanno le stesse esigenze.

In particolare, la mappa viene costruita prendendo in considerazione tre fattori: quello delle caratteristiche data center in sé, che comprende infrastrutture e sistemi di scambi dati con Internet; quello della connettività, che analizza i temi delle infrastrutture cloud, dell’Internet a lunga distanza, del trasporto dati a lunga distanza e dei prezzi; e, infine, del potenziale di mercato, che misura gli elementi che riguardano geografia e fattori demografici accesso locale, energia disponibile, leggi e vincoli normativi.

Una prima ricognizione dell’Interconnection Index: il primato di Londra

Per esempio un’azienda che sta investendo nell’intelligenza artificiale e vuole trovare o creare una struttura dove addestrare i suoi modelli avrà bisogno di molta energia, potenzialmente rinnovabile. D’altra parte, una società che si occupa di content delivery vorrà sapere dove si trovano gli utenti finali.
Londra, che attualmente detiene il primato di questa speciale classifica (seguita da Francoforte, Tokyo, Singapore e Washington), si comporta particolarmente bene per quanto riguarda la tariffazione e i trasporti a lunga distanza, e ha una regolamentazione molto stabile rispetto ad altre aree metropolitane. Nello schema di seguito, i suoi punteggi sono rapportati con quelli dei primi tre hub di ciascuna delle regioni prese in considerazione da TeleGeography.

Come si può vedere, gli hub più piccoli tendono ad avere forme a stella e a punta. Questo perché sono molto performanti in alcune aree, ma non così universalmente forti. Gli hub che ottengono i punteggi più alti hanno forme più arrotondate, letteralmente. Questo perché sono in grado di ottenere buone performance su diversi fronti. Tokyo, Singapore, Francoforte, Londra e anche San Paolo: questo sono le aree attualmente interessanti per gli investimenti. Ma, avverte TeleGeography, il lavoro sull’Interconnection Index è appena cominciato.

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