PIRATERIA ONLINE

Piracy Shield, Agcom multa Assoprovider. Frontera: “Continueremo la battaglia legale”

L’associazione degli Internet service provider sanzionata per aver ostacolato le attività di vigilanza, rifiutandosi di fornire la lista degli operatori italiani. Il presidente: “L’Autorità è già in possesso dei dati in quanto gestore del Roc”

Pubblicato il 04 Apr 2024

AGCOM multa Assoprovider (1)

Agcom multa Assoprovider per ostacolo ad attività di vigilanza nel contesto dell’attività della piattaforma Piracy Shield. Lo annuncia la stessa associazione degli Internet Service Provider che in una nota spiega: “il provvedimento giunge dopo il rifiuto da parte di Agcom di fornire gli accessi agli atti della piattaforma Piracy Shield, il sistema antipirateria che tanto sta facendo discutere da quando è stato istituito”.

 

Cosa chiedeva l’associazione

 

In particolare, l’associazione chiedeva la lista dei provvedimenti di inibizione all’accesso, attuati attraverso la piattaforma, soprattutto perché le inibizioni sembrano aver coinvolto anche soggetti del tutto estranei alle attività di pirateria. Analoghe richieste erano state respinte nei confronti dei cittadini coinvolti nei blocchi indiscriminati attuati dalla piattaforma.

 

Nella nota Assoprovider spiega di essersi sempre battuta “contro la piattaforma con un ricorso al Tar, e con altre iniziative in itinere”.

 

Sono state chieste spiegazioni all’Autorità del perché, senza alcun motivo reale, dovesse  fornire ad un certo punto la lista dei provider italiani.

Secondo Assoprovider infatti già in possesso dell’Agcom che è gestore del registro pubblico degli operatori di comunicazione (Roc) e che conosce, come del resto affermato nelle proprie memorie difensive davanti al Tar Lazio, i dati di identificazione di tutti gli operatori di rete e servizi di comunicazione.

 

Nonostante la multa, Assoprovider continuerà la sua battaglia per la legalità, ricorrendo a tutte le sedi legali e giurisdizionali disponibili.

 

“Assoprovider è da sempre in prima linea nella difesa dei diritti civili, da quasi venticinque anni. Anche questa volta combatteremo per l’affermazione dei diritti costituzionali e per il riconoscimento per i cittadini del diritto ad una giusta difesa. Non ci fermeremo, Non ci fermerete”, puntualizza Giovanbattista Frontera, presidente di Assoprovider.

 

Piracy Shield, cos’è come funziona

 

Piracy Shield è il sistema che consente la gestione automatizzata delle segnalazioni successive all’ordine cautelare emanato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Agcom, ai sensi dell’art. 9-bis, comma 4-bis del Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO).

La legge sulla tutela del diritto d’autore (14 luglio 2023, n. 93, entrata in vigore l’8 agosto seguente), ha attribuito nuovi poteri ad Agcom al fine di rafforzarne le funzioni per un più efficace e tempestivo contrasto delle azioni di pirateria online relative agli eventi trasmessi in diretta. Sulla scorta delle novità legislative, il regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore online (delibera n. 680/13/Cons) è stato modificato con la delibera n.189/23/Cons del 26 luglio 2023 che ha introdotto specifiche disposizioni per il contrasto alla pirateria online riferita agli eventi sportivi live.

Le nuove norme prevedono che il blocco degli Fqdn e degli indirizzi Ip, univocamente destinati alla diffusione illecita dei contenuti protetti, avvenga entro trenta minuti dalla segnalazione del titolare per il tramite della piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato Piracy Shield. La piattaforma scaturisce dal lavoro del tavolo tecnico convocato da Agcom, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), che ha definito i requisiti tecnici e operativi per la messa a regime del Piracy Shield.

L’Autorità, si legge nel regolamento, “tramite le misure tecnologiche adeguate e individuate nell’ambito del tavolo tecnico istituito in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, verifica, anche avvalendosi della collaborazione degli appartenenti alla Guardia di Finanza e alla Polizia Postale e delle Comunicazioni ai sensi dell’art. 1, commi 13 e 15, della legge 31 luglio 1997, n. 249, la conformità e la completezza delle segnalazioni pervenute” e “comunica le stesse ai destinatari del provvedimento cautelare che immediatamente, e comunque non oltre 30 minuti dalla ricezione, disabilitano l’accesso ai siti internet/indirizzi telematici segnalati, con contestuale reindirizzamento automatico verso una pagina internet redatta secondo le modalità indicate dall’Autorità”.

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