VERSO L'ASSEMBLEA

Non solo Merlyn, anche Bluebell presenta un piano per Tim e candida Lafont alla guida

Parole dure sulla vendita di Netco a Kkr: “Accordo negoziato nel totale disprezzo degli azionisti”.  Sul valore del titolo in Borsa “può raddoppiare con una corretta esecuzione, ma l’azienda ha bisogno di ritrovare la sintonia andata perduta negli ultimi anni”. Nel ruolo di amministratrice delegata la manager francese che proviene dal mondo delle big tech

Pubblicato il 11 Apr 2024

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Il fondo attivista Bluebell, che ha già depositato una lista per il rinnovo del cda di Tim, ha presentato un piano alternativo a quello di Labriola e candida come amministratrice delegata la manager francese Laurence Lafont.

L’operazione Netco

Il primo j’accuse è sull’operazione Netco: “L’accordo con Kkr è stato negoziato nel totale disprezzo degli azionisti, non solo del maggiore azionista Vivendi), ai quali è stato impedito di votare su un’operazione così trasformativa”. Ed entrando nel merito della vendita della rete l’obiettivo è “esaminare lo stato della transazione, e agire nel migliore interesse di Tim e di tutti i suoi azionisti”. Riguardo a Tim Brasil “non dovrebbe essere una priorità” alla luce delle prospettive di crescita e redditività dell’asset, diversamente da quanto prevede il piano presentato dal fondo Merlyn che prevede anche la vendita di Tim Consumer. E anche riguardo a Tim Consumer la proposta di Bluebell differisce da quella di Merlyn. “Ci aspettiamo che il nuovo cda e il management valutino la strada migliore di azioni per massimizzare il valore di ciascuna componente (Tim Brasile, Enterprise, Consumer). Bluebell vede “un enorme potenziale per Enterprise alla luce delle opportunità della trasformazione digitale e la posizione di leadership di Tim nel mercato italiano”. Per quanto riguarda il Consumer “è senza dubbio un business più impegnativo e competitivo anche se il marchio di Tim, le infrastrutture e il posizionamento competitivo dovrebbero consentirgli di uscire vittorioso dal placarsi della guerra dei prezzi scatenata in particolare dall’ingresso di Iliad”.

Dito puntato anche contro Merlyn

Ma non sono mancano le parole forti anche nei confronti del fondo Merlyn di Alessandro Barnaba accusato di aver veicolato “messaggi incoerenti, ambigui e imprecisi su Netco” e di voler portare avanti “un investimento opportunistico a breve termine. Merlyn non ha interesse nel successo finanziario a lungo termine di Tim”.

Il valore del titolo può raddoppiare

Secondo Bluebell il titolo Tim può raddoppiare a patto di una corretta esecuzione del suo piano. “Se la strategia viene eseguita correttamente e viene ristabilito un ambiente armonioso tra il management, i membri del consiglio e gli azionisti, non dovrebbe esserci alcuna ragione perché Tim debba essere scambiata a sconto rispetto ai peer. L’unico obiettivo condiviso dai nostri candidati è massimizzare il valore di Tim, lavorando insieme agli amministratori di minoranza senza alcuna ambizione personale. Tim ha bisogno di ritrovare quella sintonia tra amministratori, azionisti e management che è andata perduta negli ultimi anni. Tutto si riduce a esecuzione, esecuzione, esecuzione”. E secondo il fondo il nuovo” management dovrebbe condurre una revisione approfondita anche della base costi di Tim, anche confrontandosi con i suoi concorrenti, e riqualificare le sue risorse nelle aree di maggiore crescita”.

Chi è Laurence Lafont

La manager francese vanta esperienze in Google, Microsoft, Oracle, Nokia e Orange. “Le dimissioni di Laurence da Google”, dove rivestiva l’incarico di vice president strategic industries Emea Google Cloud, “sono state annunciate la settimana scorsa” e “non potevamo rivelare la sua candidatura quando abbiamo pubblicato la lista”, puntualizza Bluebell. Nella lista presentata nei giorni scorsi, Bluebell Capital Partners, gestore del fondo Bluebell Active Equity Master Fund Icav, (che ha comunicato essere titolare dello 0,5003% del capitale Tim composto da azioni ordinarie) ha candidato Paola Giannotti De Ponto per la carica di Presidente e poi Paolo Amato, Monica Biagiotti, Paolo Venturoni ed Eugenio D’Amico.

Assist a Vivendi?

Secondo gli analisti di Intermonte la proposta di Bluebell punta  a ottenere il sostegno di Vivendi, “avendo proposto un ceo francese con un ottimo track-record professionale ed avendo espresso contrarietà alla vendita di Netco, almeno alle condizioni concordate con Kkr”. Ma un’eventuale rinegoziazione dei termini della transazione “potrebbe comportare altri ritardi e peggiorare ulteriormente la posizione finanziaria di Tim. Questo, unitamente all’assenza di piani alternativi alla vendita della rete – come, ad esempio, la vendita di Tim Brasil e Tim Consumer prospettate da Merlyn – potrebbe indurre gli investitori istituzionali a giudicare con scetticismo la proposta di Bluebell, considerando anche il rischio di un aumento di capitale nel breve termine. La proposta di Merlyn ci sembra ancora meno credibile dopo il radicale cambiamento di posizione sulla vendita della rete (prima contraria ora favorevole), per l’elevato execution risk legati allo spezzatino del gruppo Tim con la liquidazione di tutti gli asset ad eccezione Tim Enterprise e per le tempistiche a nostro avviso troppo ottimistiche sulla cessione di Tim Consumer entro metà 2025, asset ancora in fase di ristrutturazione, potenziali rischi antitrust legati in caso di consolidamento del mercato”. Secondo Intermonte in questo contesto, “se Vivendi decidesse di non astenersi dal voto, ci sembra più probabile che voti per la lista di Bluebell, sottraendo voti principalmente alla lista di Merlyn. Allo stesso tempo, gli investitori istituzionali che avevano pianificato di sostenere la lista di Merlyn, scommettendo nell’appoggio di Vivendi, potrebbero ora optare per la lista del management di Tim, temendo un aumento di capitale laddove la lista Bluebell dovesse prevalere con il supporto di Vivendi”.

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