Aruba, specializzata nei servizi di web hosting, e-mail, Pec e registrazione domini, ha intrapreso per conto di Triboo, e-commerce service provider, un progetto che prevede un rinnovamento della infrastruttura IT del cliente al fine di consolidare e di riorganizzare in toto il relativo parco server.
Triboo è una Internet Company che aggrega aziende e servizi e-commerce, web marketing, interaction design e advertising online, sviluppando il 75% del volume retail fuori dall’Italia, con una forte focalizzazione sull’Europa e presenze sia negli Stati Uniti sia in Cina. Per sostenere un’espansione di questo tipo, la società ha avuto la necessità di riorganizzare la propria infrastruttura che, per motivi storici derivanti da acquisizioni e fusioni societarie, era distribuita su quattro diversi data center in Italia. La sua esigenza era, quindi, quella di razionalizzare le risorse disponendo di un’infrastruttura che garantisse un elevato livello di continuità e consentisse di implementare un buon piano di disaster recovery. Inoltre, era necessario trovare una soluzione che fosse flessibile, in modo da poter adeguare il potenziamento dell’infrastruttura alla crescita e alle esigenze della società.
Questo obiettivo è stato portato a termine grazie alla collaborazione con Aruba che ha messo a disposizione del cliente i suoi data center proprietari di Arezzo così da localizzare le infrastrutture di Triboo in due strutture differenti ma geograficamente vicine. In tal modo il primo data center mantiene l’intero ambiente di produzione, mentre sull’altro si appoggia l’infrastruttura secondaria così da garantire sia un proficuo piano di disaster recovery, sia una soluzione IT scalabile per bilanciare i carichi di lavoro quando se ne ha necessità.
Nel dettaglio, le due infrastrutture sono connesse tra loro con cavi multifibra proprietari su due percorsi stradali differenti. L’infrastruttura primaria e di produzione ha sede nel Data Center Arezzo 1 (DC IT1), che ha una capacità di 40.000 macchine, si estende su 5.000 metri quadri ed è connesso ad Internet con oltre 80 Gb/s su connessioni multiple, e con almeno 7 carrier diversi. Il Data Center Arezzo 2 (DC IT2) ha una capacità, invece, di 10.000 macchine e si estende su una superficie di 2.000 metri quadri. Aruba fornisce in tal modo a Triboo un’infrastruttura dedicata, basata su server Dell e in grado di servire 2 milioni di visitatori Web al giorno, con una gestione del data center in carico ad Aruba ed una direzione sistemistica di server, storage e servizi in carico a Triboo.
I benefici derivanti da questa collaborazione sono molteplici, innanzitutto in termini di business: infatti, aver centralizzato l’intera infrastruttura tecnologica presso Aruba garantisce a Triboo un abbattimento di costi evidente, grazie all’ottimizzazione delle risorse. Inoltre, da un punto di vista tecnico, il cliente ha la garanzia di disporre di un’infrastruttura dotata dei più elevati livelli qualitativi – infatti sia la struttura sia gli impianti sono conformi o superano i massimi standard secondo la classificazione internazionale, che corrisponde a Tier IV – e di poter fare affidamento su un supporto tecnico professionale e attivo 24 ore su 24.
“Il cliente proveniva da una serie di acquisizioni – ha spiegato Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba S.p.A – e dunque partiva da una condizione di estrema eterogeneità, ragione per cui la scelta è stata quella di centralizzare tutti i servizi in un’unica infrastruttura, ridefinendola, soprattutto, in chiave di affidabilità, efficienza ed economicità. La scelta di disporre di due strutture collegate in fibra ottica ad alta velocità su percorsi stradali differenti – ha proseguito – non solo offre ai clienti un’ottima ridondanza ed elevate prestazioni ma permette notevoli risparmi economici, consentendo per di più di appoggiare al secondo data center flussi particolari di traffico, che possono avvenire in concomitanza con picchi stagionali o momentanei”.
“Siamo estremamente soddisfatti della qualità del servizio offerto da Aruba – spiega Giulio Corno, presidente del Gruppo Triboo che ci ha seguiti sia nella parte consulenziale, che in quella esecutiva. Uno dei motivi che ci ha spinto ad optare per la loro soluzione è stata l’estrema scalabilità del progetto, che si adatta al meglio alla fase di espansione che stiamo attraversando e che ci ha permesso di potenziare, già nel primo trimestre di quest’anno, l’infrastruttura esistente di oltre il 30%. Prossimamente – conclude – pensiamo di sfruttare anche i benefici del cloud al quale vorremmo appoggiarci per la remotizzazione dei servizi all’estero”.