I conti di Microsoft, Alphabet e Meta volano, ma la guidance al ribasso della società creata da Mark Zuckerberg affonda il titolo in borsa, rischiando di far registrare la peggior seduta dall’ottobre 2022. E’ questo, in estrema sintesi, lo scenario che si profila per le tre Big tech all’indomani della pubblicazione delle rispettive trimestrali.
Boom del Cloud di Microsoft
Più nello specifico, Redmond ha guadagnato a Wall Street il 5% dopo aver comunicato che l’utile per azione è stato di 2,94 dollari, su revenue di 61,86 miliardi di dollari, contro attese per 2,82 dollari su 60,80 miliardi. Nei primi tre mesi del 2024 i ricavi totali sono cresciuti del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto ha sfiorato i 22 miliardi di dollari, in rialzo dai 18,30 miliardi dello stesso trimestre del 2023.
I ricavi da Azure e altri servizi cloud sono aumentati del 31%, dopo il +30% del trimestre precedente, contro attese per un rialzo del 28,8%. Il segmento Intelligent Cloud, che comprende il cloud pubblico di Azure, Windows Server, Nuance e GitHub, ha prodotto 26,71 miliardi di dollari di ricavi, in rialzo di circa il 21% e superiori ai 26,26 miliardi del consensus. L’unità Productivity and Business Processes, che contiene Office, LinkedIn e Dynamics, ha generato 19,57 miliardi di revenue, in rialzo di circa il 12%, contro attese per 19,54 miliardi. Infine, il giro d’affari messo in moto dal More Personal Computing (sistema operativo Windows, Pc Surface, videogiochi e ricerca) è cresciuto di circa il 18% a 15,58 miliardi, contro un consensus a 15,08 miliardi.
“Microsoft Copilot e lo stack Copilot stanno orchestrando una nuova era di trasformazione dell’intelligenza artificiale, che porta a risultati aziendali migliori in ogni ruolo e settore”, ha commentato Satya Nadella, presidente e amministratore delegato di Microsoft.
Alphabet sopra le attese grazie a Search, YouTube e Cloud
Il titolo di Alphabet ha fatto segnare addirittura una crescita a doppia cifra (+12%) nell’after-hours. Anche la società madre di Google ha infatti registrato conti sopra le attese: l’utile per azione è stato di 1,89 dollari su ricavi di 80,54 miliardi di dollari (+15%), contro attese per 1,51 dollari su 78,59 miliardi.
I ricavi dalla pubblicità di YouTube sono stati di 8,09 miliardi, contro attese per 7,72 miliardi, mentre quelli provenienti da Google Cloud sono stati di 9,57 miliardi, contro i 9,35 miliardi del consensus. I costi di acquisizione del traffico hanno portato 12,95 miliardi di dollari, contro i 12,74 miliardi delle attese. Il board di Alphabet ha poi approvato un dividendo di 20 centesimi per azione e ha autorizzato un riacquisto azionario del valore di 70 miliardi di dollari.
“I nostri risultati del primo trimestre riflettono le forti performance di Search, YouTube e Cloud. Siamo a buon punto con la nostra era Gemini e c’è un grande slancio in tutta l’azienda”, ha dichiarato il ceo Sundar Pichai. “La nostra leadership nella ricerca e nell’infrastruttura AI e la nostra impronta di prodotto globale ci posizionano bene per la prossima ondata di innovazione AI”.
Meta annuncia una guidance al ribasso e perde il 15% a Wall Street
Come accennato, invece, dopo la pubblicazione dei dati dati di trimestre Meta ha ceduto il 15% a Wall Street. Il drastico calo manda in fumo 190 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. I conti del primo trimestre sono risultati migliori delle attese, ma a deludere sono state le stime sui ricavi nel secondo trimestre e soprattutto le spese sostenute per l’intelligenza artificiale.
L’utile per azione è stato in effetti di 4,71 dollari su ricavi di 36,46 miliardi, in rialzo di oltre il 27% rispetto a un anno prima e un record per il periodo gennaio-marzo, contro attese per 4,32 dollari su 36,16 miliardi.
Per il secondo trimestre, però, la società prevede ricavi tra i 36,5 e i 39 miliardi di dollari, con il punto intermedio della forchetta leggermente sotto i 38,2 miliardi di dollari del consensus.
A innervosire gli investitori di Meta è soprattutto la corsa all’intelligenza artificiale, che produrrà un rallentamento dei fondamentali economici: nell’ottica tenere il passo con i rivali Google, Microsoft e Amazon. Meta ha infatti ha rivisto al rialzo le stime per le spese di capitale del 2024 da 37 a 40 miliardi di dollari per “continuare ad accelerare gli investimenti nell’infrastruttura e sostenere la roadmap per l’intelligenza artificiale”. E ha previsto un ulteriore aumento il prossimo anno.
“Siamo più ottimisti e ambiziosi sull’AI. Abbiamo mostrato di poter costruire modelli e di essere una delle società leader per l’intelligenza artificiale nel mondo. Questo ci apre ulteriori opportunità rispetto a quelle che sono le più ovvie per noi”, ha spiegato Zuckerberg chiedendo agli investitori “pazienza” per le forti spese che, alla fine, si tradurranno in risultati.
Le spese di capitale, ha avvertito la chief financial officer Susan Li, saranno probabilmente ancora più alte il prossimo anno per gli “investimenti aggressivi a sostegno delle nostre ambizioni nella ricerca per l’AI e gli sforzi per lo sviluppo di prodotti”.
Per ora è stata solo Meta a lanciare l’allarme spese, probabilmente nelle prossime settimane toccherà agli altri colossi della Silicon Valley svelare i loro conti e le loro spese nell’AI, che si sta trasformando sempre più in una corsa di cui non si intravede una fine.