Gli studi professionali italiani investono una percentuale molto esigua del loro fatturato in digitale: la maggior parte, infatti, spende tra i mille e i 5mila euro all’anno, solo una piccola parte di essi spende più di 30mila euro in nuove tecnologie. E nonostante gli strumenti digitali vengano adottati per migliorare la qualità dei processi, coordinare il lavoro e ridurre i costi, la maggior parte dei professionisti dedica alla formazione sulla tecnologia non più di un giorno all’anno.
LO SCENARIO
Gli studi professionali all’età della pietra: l’e-mail al primo posto degli investimenti digitali
Al secondo e terzo posto i sistemi di backup e le piattaforme di collaboration. È quanto emerge da un’indagine dell’Università di Pavia presentata da Assosoftware. La maggior parte spende tra i 1.000 e i 5mila euro all’anno, in pochi vanno oltre i 30mila

Continua a leggere questo articolo
Aziende
Argomenti
Canali
EU Stories - La coesione innova l'Italia