FILE-SHARING

Pirate Bay, altri 2 anni di carcere per cofondatore

Dopo un anno di prigione per violazione del copyright Gottfrid Svartholm Warg è stato condannato per violazione dei sistemi informatici di una banca

Pubblicato il 21 Giu 2013

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Gottfrid Svartholm Warg, 28enne cofondatore di The Pirate Bay, sito illegale di file-sharing, è stato condannato ad altri 2 anni di carcere in Svezia. Dopo aver finito da poco di scontare un anno di detenzione nel Paese scandinavo per le violazioni di copyright a cui aveva contribuito in quanto contitolare della celebre piattaforma, Svartholm Warg, noto su Internet con il nickname anakata, è stato infatti condannato ad altri due anni di reclusione.

L’accusa stavolta è di hackeraggio, truffa aggravata e tentata truffa aggravata: l’imputato avrebbe violato i sistemi informatici di una banca (Nordea) e di una società di IT, Logica, che opera per conto dell’agenzia delle entrate, con l’intento di trasferire somme rilevanti di denaro e di accedere ai registri dei pagamenti delle tasse. Per gli stessi reati il suo socio Mathias Gustafsson, 36 anni, è stato condannato a un anno di libertà vigilata.

L’imputato si è difeso sostenendo che, anche se effettuato attraverso il suo computer, l’hackeraggio è stato compiuto da un’altra persona. Inoltre il suo avvocato ha riferito che ricorrerà in appello. Ma anche se dovesse vincere la causa, Svartholm Warg potrebbe essere estradato in Danimarca, dove è imputato in un caso analogo e rischia fino a sei anni di galera.

A fine agosto 2012, dopo avere fatto perdere tracce di sé (si era trasferito in Cambogia, dove avrebbe lavorato per una società che si occupa di gioco online), Svartholm Warg era stato arrestato a Phnom Penh e riconsegnato alle autorità svedesi.

Pirate Bay è stato bloccato in Italia nel 2008. La mattina del 24 agosto 2009, per ordine della corte svedese, il sito è stato disconnesso in Svezia. Ma la sera dello stesso giorno è tornato nuovamente online. In seguito si è spostato su nuovi domini, arrivando, all”inizio di maggio 2013, a traslocare ai Caraibi. I domini della piattaforma non erano considerati più al sicuro in Islanda, luogo dell’ultimo trasloco telematico. Nel frattempo è trapelata la notizia che il team svedese stia per partecipare a un bando per diventare sito pirata ‘legale’ di Antigua e Barbuda.

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