Ericsson prevede che entro il 2020 ci saranno 50 miliardi di dispositivi connessi nel mondo, una rete che modificherà radicalmente processi e servizi del nostro sistema socio-economico. Guidare, assecondare, incentivare e rendere inclusivo questo cambiamento è una delle chiavi per ritornare a essere un’economia in crescita. L’Agenda digitale è la via maestra per avvicinare cittadini, politica e istituzioni. Per i giovani che si costruiscono una prospettiva, per le piccole imprese che devono competere nel mondo, per i cittadini che cercano una migliore qualità della vita, l’opportunità offerta dalla tecnologia è irrinunciabile. Le tecnologie Ict sono una materia che deve essere approcciata in modo ampio e organico, evitando provvedimenti ministeriali episodici, parziali e isolati.
Auspichiamo che vengano attuati i provvedimenti in essere dando continuità al lavoro intrapreso sul Decreto Legge Crescita 2.0 per fare passi in avanti senza dover ripercorrere provvedimenti mai esecutivi. Bisognerebbe finalmente introdurre misure strutturali del credito d’imposta per gli investimenti nell’innovazione di processo e di prodotto sia per le imprese che per i consumatori in una qualsiasi forma tecnica (es. voucher). Beneficerebbero di questo provvedimento, oltre che tutti i cittadini, tutte le imprese che fanno investimenti sul territorio, ivi incluse quelle artigiane, operanti nei settori dell’arte e del turismo, manifatturiere e dei servizi oggi in grande sofferenza economica e bisognose di digitalizzazione.