Un comitato per la sicurezza nazionale. È questa una delle condizioni poste dal governo britannico per dare il via libera al merger Vodafone-3 e contenuta in un documento dell’Ufficio di Gabinetto. La task force avrà il compito di supervisionare qualsiasi lavoro sensibile e monitorare “argomenti relativi alla sicurezza informatica, fisica e personale”, si legge nel testo.
La sicurezza nazionale è il pilastro di riferimento per qualsiasi cambio di controllo che riguardi le imprese che operano in comparti considerati sensibili, come appunto le Tlc.
Nel documento sono contenute anche altre condizioni a partire dalla governance della joint venture che nascerà dalla fusione e la revisione indipendente dei piani di migrazione della rete.
Inoltre, il deal è in attesa del via libera della Competition and Markets Authority (Cma) che lo scorso marzo ha aperto un’indagine per verificare se l’accordo possa comportare a una “sostanziale riduzione della concorrenza” e avere impatti negativi sugli Mvno.
A dicembre l’Antitrust Ue aveva invece dato il via libera evidenziando che la transazione “non suscita preoccupazioni relativamente alla concorrenza di mercato, dato che si concentra sul mercato mobile britannico e ha un impatto limitato sullo spazio economico europeo”.
L’accordo Vodafone-3
Il deal tra i due opratori è stato firmato a giugno 2023. Stando ai termini dell’accordo Vodafone possederà il 51% dell’attività combinata (“MergeCo”) e Ckh il 49%.
Nessun corrispettivo in contanti da pagare: Vodafone Uk e Three Uk hanno contribuito con importi di debito per ottenere la proprietà MergeCo 51/49. Vodafone e Ckh hanno rispettivamente opzioni call and put, che, se esercitate, porterebbero Vodafone ad acquisire la partecipazione del 49% detenuta da Ckh.
La newco avrà un Cda di sei persone, composto da tre direttori nominati da Vodafone e tre direttori nominati da CK Hutchison.
Le efficienze stimate della fusione dovrebbero ammontare a più di 700 milioni di sterline di costi annuali e sinergie di capex entro il quinto anno intero dopo il completamento, con un Van (valore attuale netto) implicito di oltre 7 miliardi di sterline.
L’attuale Ceo di Vodafone Uk Ahmed Essam diventerà Ceo della nuova società e l’attuale Cfo di Three Uk Darren Purkis assumerà il ruolo di Cfo.
MergerCo raggiungerà oltre il 99% della popolazione del Regno Unito con la sua rete 5G standole, offrendo ai clienti un aumento fino a sei volte della velocità media dei dati entro il 2034.
“Inoltre, l’azienda combinata investirà 11 miliardi di sterline nel Regno Unito in dieci anni per creare una delle reti 5G autonome più avanzate d’Europa, a pieno sostegno degli obiettivi del governo britannico – spiegava una nota – Con una rete 5G all’avanguardia che sarà completata in tempi brevi, la fusione porterà fino a 5 miliardi di sterline all’anno di benefici economici entro il 2030, creerà posti di lavoro e sosterrà la trasformazione digitale delle imprese del Regno Unito. Ogni scuola e ospedale nel Regno Unito avrà accesso al 5G standalone entro il 2030”.
Le due aziende affermano che la fusione creerà un terzo operatore di grandi dimensioni che aumenterà il livello di concorrenza con i due principali operatori convergenti del Regno Unito e fornirà anche più scelta nei partner all’ingrosso per gli Mvno del Regno Unito.
L’azienda combinata offrirà l’accesso su banda larga mobile tramite Fwa (fixed wireless access) all’82% delle famiglie entro il 2030, integrando l’accesso di MergeCo alla più grande rete in fibra completa del Regno Unito.