Deregolamentare il mercato delle Tlc per garantire gli investimenti futuri. È la richiesta fatta dalle telco europee alla Commissione Ue, in vista della proposta di riforma del settore a cui sta lavorando Bruxelles. In una lettera inviata al presidente José Manuel Barroso si chiede l’allentamento delle regole che limitano i merger, l’abolizione dei vincoli di accesso a livello wholesale alle reti fisse broadband e la fine della disparità di trattamento per le aziende che utilizzano scappatoie fiscali.
Firmata dai numeri uno degli ex incumbent, tra cui France Telecom, Telecom Italia, Deutsche Telekom e Telefonica, la lettera – visonata dal Financial Times – sottolinea che la riforma del mercato Tlc è urgente, evidenziando che la necessità di sostenere gli investimenti futuri in reti in fibra e 4G viene ignorata dall’ agenda pro-consumatori di Bruxelles.
Secondo le telco, gli operatori vengono soffocati da un regolamento, che sta aprendo sempre più il divario competitivo con paesi come gli Stati Uniti, dove invece pochi grandi operatori sono in grado di generare rendimenti sufficienti per investire in nuove tecnologie.
La lettera è accompagnata da uno studio commissionato da Etno, secondo cui la deregolamentazione potrebbe generare 750 miliardi di crescita economica, generando circa 115 miliardi in investimenti annui entro il 2020. Senza le riforme richieste, i ricavi continuerebbero a calare tra lo 0,5% e il 2% nei prossimi dieci anni, diminuendo ulteriormente gli investimenti nelle reti di nuova generazione .
La Commissione sta valutando le proposte del commissario per l’Agenda digitale Neelie Kroes, basate sul criterio del mercato unico e che vertono sulla riduzione delle tariffe di roaming e sulla neutralità della rete.