Metroweb sta discutendo con Vodafone Italia e Wind un accordo che prevede da parte dell’operatore lo sviluppo di una rete in fibra ottica nelle principali città italiane e da parte dei due un impegno al suo utilizzo nel lungo periodo. Lo dicono due fonti vicine alla vicenda, aggiungendo che l’ipotesi di separazione della rete di Telecom Italia e quella di ingresso nel capitale della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) stanno rallentando i colloqui.
Con l’ingresso della Cassa, Metroweb verrebbe conferita alla nuova società della rete, dice una fonte. Metroweb è attualmente controllata con l’87,16% del capitale da Metroweb Italia, partecipata a sua volta al 46,2% dal Fondo Strategico Italiano (gruppo Cdp) e al 53,8% dal fondo F2i.
“Metroweb ha già un accordo commerciale con Vodafone e Wind sulla città di Milano – spiega una fonte – Sta verificando la possibilità di replicare l’intesa ad altre città. Si tratterebbe di un’operazione da realizzare nel medio periodo, Metroweb si impegna a creare la rete in altre città rispetto all’area milanese e i due operatori a utilizzarla con un contratto di lungo periodo”.
“E’ chiaro che il tema dello scorporo della rete sta rallentando i colloqui – aggiunge – Nel caso di ingresso di Cdp nella rete fissa di Telecom Italia, Metroweb verrebbe conferita alla nuova società”.
Vodafone sta valutando diverse possibilità in vista della possibile separazione della rete da Telecom Italia, ma è interessata anche a un ingresso nel capitale, a certe condizioni, secondo quanto dichiarato dalla società nelle scorse settimane alla stampa dall’Ad Paolo Bertoluzzo.
Anche Wind, che fa capo al gruppo russo Vimpelcom, ha manifestato interesse, cercando, senza successo, di cedere la propria rete di telefonia fissa. Gli operatori hanno preferito non commentare.
Secondo gli analisti la possibilità di realizzare una rete alternativa resta un elemento di pressione nei confronti di Telecom Italia. “Ci sono dubbi sul fatto che Telecom riesca a ottenere tutto quello che chiede con la separazione, dai vantaggi regolatori, al mantenimento della maggioranza del capitale, a una valutazione piuttosto elevata dell’asset – dice un analista – Sono tutti elementi che rendono l’operazione non facile da realizzare”.
Secondo diverse fonti, Telecom valuta la rete intorno ai 15 miliardi di euro. Se le trattative non andassero in porto la Cdp potrebbe proseguire con un piano B, sempre partendo da Metroweb. Operazione che porterebbe a una progressiva svalutazione dell’infrastruttura dell’ex-monopolista. Vodafone e Wind faranno probabilmente sentire la loro voce anche in fase di trattative con AgCom, passaggio fondamentale per arrivare allo spinoff. Fastweb, controllata Swisscom, si è di fatto sfilata dalla contesa, siglando lo scorso anno un accordo con Telecom Italia per realizzare in comune le infrastrutture di rete, i cunicoli, dove ognuno metterà le proprie linee. In precedenza il gruppo aveva promosso, insieme a Wind e Vodafone, un progetto per realizzare una rete Ngn nelle principali città italiane.
Fastweb ha detto in diverse occasioni di non essere interessata a investire nella rete Telecom scorporata.