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Telemarketing, Grisafi alla guida dell’Organismo di monitoraggio



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In vigore il Codice di condotta. Operativa la task force che avrà il compito di rendere effettive le regole a cui si dovranno attenere le aziende. Alla vicepresidenza Prosperetti e Logozzo. Più tutele per i consumatori e più garanzie sul trattamento dei dati personali. Ecco cosa cambia

Pubblicato il 23 mag 2024

Federica Meta

Giornalista



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Telemarketing selvaggio addio. A seguito dell’accreditamento del Codice di condotta con provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali, è stato infatti costituito l’Organismo di Monitoraggio (OdM) che rende operative le regole a cui le aziende di contact center si dovranno adeguare.

I componenti dell’OdM

I membri della task force sono stati selezionati a valle di una concertazione tra le associazioni promotrici del Codice (Asseprim, AssoCall, Assocontact, Asstel, Confcommercio, Confindustria, Dma Italia, Oic) e poi “approvati” dal Garante Privacy che ne ha riconosciuto la terzietà, l’imparzialità e la competenza.

Composto da nove membri, l’Organismo ha avviato la sua operatività con l’obiettivo di rendere effettivo il Codice e garantirne l’osservanza da parte degli aderenti.

La presidenza è stata affidata a Raffaella Grisafi mentre Eugenio Prosperetti e Riccardo Logozzo hanno assunto il ruolo di vicepresidenti. Il ruolo di Segretario Generale è stato affidato a Sergio Aracu.

Gli altri componenti nominati sono: Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Filiberto Brozzetti, Giovanni Maria Riccio e Marco Vincenti.

L’Organismo di Monitoraggio sta predisponendo tutte le attività necessarie per rendere operativo e concreto il Codice di Condotta, al fine di assicurare un maggiore rispetto della normativa sulla privacy lungo l’intera filiera del telemarketing e teleselling.

“Si tratta di un passaggio cruciale non solo nel contrasto alle forme di telemarketing illegali ma per tutta la filiera – commenta il presidente di Assocontact, Lelio Borgherese – Come ho più volte sottolineato, il Codice di Condotta è la più grande risposta di sistema e stabilisce un principio che mi auguro valido per il futuro: solo costruendo insieme le risposte il settore può tenere testa alle sfide della complessità per garantire la tutela dei diritti dei cittadini, la leale competitività delle imprese, il diritto alle informazioni corrette e trasparenti”.

A breve saranno disponibili le modalità di adesione per le aziende e il sistema di segnalazione per gli utenti.

Il codice di condotta, cos’è e cosa prevede

Il codice di condotta è un insieme di regole che le società di call center dovranno rispettare per garantire la correttezza e la legittimità dei trattamenti di dati svolti lungo tutta la filiera del telemarketing. Nel dettaglio, dovranno raccogliere consensi specifici per le singole finalità (marketing, profilazione, ecc.), informare in maniera precisa le persone contattate sull’uso dei loro dati, assicurando il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy (opposizione al trattamento, rettifica o aggiornamento dei dati), spiega il Garante. E saranno tenute ad effettuare una valutazione di impatto “nel caso svolgano trattamenti automatizzati, compresa la profilazione, che comportano un’analisi sistematica e globale di informazioni personali.

Per contrastare il fenomeno del “sottobosco” dei call-center abusivi il Codice di condotta stabilisce l’applicazione di una penale o la mancata corresponsione della provvigione per ogni contratto stipulato a seguito di un contatto promozionale senza consenso.

Le attività dell’organismo di monitoraggio

L’OdM ha la facoltà di:

  1. proporre linee di indirizzo per la gestione e la risoluzione di contestazioni insorte tra aderenti ed interessati, e tra aderenti, esclusivamente relativa a violazioni e/o modalità applicative del presente Codice di condotta;
  2. promuovere la costituzione di gruppi di lavoro tecnici per l’individuazione di soluzioni tecnologiche di supporto allo svolgimento delle attività di telemarketing e teleselling;
  3. promuovere uniforme interpretazione del presente Codice di condotta, adottando all’occorrenza apposite linee guida e/o suggerendo opportune best practice.”

In ogni caso, l’OdM può adottare ogni iniziativa purché funzionale “a garantire il rispetto del presente codice di condotta, compresa la gestione dei reclami eventualmente insorti tra aderenti e interessati, relativamente a violazioni e/o modalità applicative del presente codice di condotta”.

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