Il settore delle telecomunicazioni in Italia, come in molte altre parti del mondo, sta affrontando sfide senza precedenti. La crescente domanda di connettività ad alta velocità, l’adozione delle tecnologie 5G, la nascita di nuovi use case e la necessità di ridurre i costi operativi impongono un cambiamento radicale.
L’urgenza dell’innovazione europea
Il Commissario europeo Breton ha sottolineato che in Europa è urgente innovare e investire efficientemente, sfruttando il mercato unico per stimolare investimenti e innovazione, garantendo al contempo la sicurezza delle reti.
In Italia medaglia a doppia faccia
Gli investimenti nelle infrastrutture di rete sono cruciali per migliorare la qualità e l’affidabilità dei servizi offerti e le reti in fibra ottica e 5G sono la spina dorsale della nuova era delle telecomunicazioni. Secondo lo “Study on National Broadband Plans in the EU-27” della UE, l’Italia ha buone probabilità di raggiungere gli obiettivi di connettività a banda ultra-larga stabiliti dai piani europei Gigabit Society 2025 e Digital Decade 2030. Esistono però aree in cui deve migliorare: l’obiettivo di “Accesso a velocità di download di almeno 100 Mbps con possibilità di upgrade a 1 Gbps per tutte le famiglie” è considerato problematico.
5G e fibra, per la svolta ci vorrà tempo
Sul fronte 5G, l’Italia ha raggiunto una copertura nazionale del 99,7%, posizionandosi tra i leader in Europa grazie alla tecnologia Dynamic Spectrum Sharing (Dss), che consente sia Lte sia 5G nella stessa banda di frequenze. Tuttavia, non si tratta ancora della vera svolta che il 5G potrebbe rappresentare. Per quanto riguarda la rete fissa ad altissima capacità (Vhcn), l’Italia è al di sotto della media Ue (54% delle famiglie contro il 73% nell’Ue, al 25mo posto) riportando quindi un ridotto livello di digitalizzazione complessiva. Essendo la terza economia dell’Ue, i progressi nella trasformazione digitale nei prossimi anni saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi del decennio digitale per l’intera Ue.
La sicurezza e la resilienza delle infrastrutture
Come evidenziato anche nel White Paper “How to master Europe’s digital infrastructure needs?” della Commissione europea, i recenti sviluppi geopolitici hanno messo in luce quanto sia cruciale garantire la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture contro minacce di origine umana e naturale e quanto sia fondamentale il ruolo delle soluzioni di connettività terrestre, satellitare e sottomarina per assicurare la continuità dei servizi in ogni circostanza. In un contesto in rapida evoluzione, un approccio strategico a livello dell’Unione per la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture digitali critiche è vitale anche per la sicurezza economica dell’Ue.
Intensificare ricerca e sviluppo
Sempre nello stesso White Paper si sottolinea come sia necessario intensificare gli sforzi di R&S nelle tecnologie chiave con l’obiettivo di garantire che l’Ue rimanga tra i leader globali nei sistemi e reti di comunicazione sicure e sviluppi nuove capacità in aree come edge cloud, comunicazioni quantistiche e crittografia quantum safe, fiber sensing, connettività non terrestre e infrastrutture di cavi sottomarini.
Le lacune da colmare
È evidente che la trasformazione digitale in Europa mostra delle criticità ed in particolare in Italia si presenta ancora con varie lacune che richiedono interventi urgenti e decisi. Solo concretizzando le iniziative avviate e sfruttando i numerosi punti di forza nazionali, l’Italia potrebbe migliorare ulteriormente le sue performance nel contesto del Desi. Il Pnrr, il più ampio in Europa, fornisce i finanziamenti necessari per accelerare questa trasformazione.
I punti forti dell’Italia
Inoltre, l’Italia vanta una solida base industriale e comunità di ricerca in settori strategici come la microelettronica, l’intelligenza artificiale, l’informatica ad alte prestazioni e la computazione quantistica. Non dimentichiamo inoltre l’importante ruolo nella trasformazione digitale in Italia svolto da aziende leader come Nokia Italia, che da decenni contribuisce significativamente alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie per le telecomunicazioni.
L’inversione possibile
L’inversione di rotta è quindi possibile. Ma, come sottolinea Enrico Letta nel suo rapporto sul Mercato Unico Europeo, “c’è un urgente bisogno di recuperare e rafforzare la dimensione del mercato unico per i servizi finanziari, l’energia e le telecomunicazioni”. Questo richiede un impegno significativo in investimenti infrastrutturali, innovazione tecnologica, efficienza operativa e collaborazione tra i vari attori del settore. Solo attraverso queste azioni concrete si potrà costruire un futuro in cui le telecomunicazioni italiane siano all’avanguardia, sostenibili e capaci di offrire servizi di alta qualità a cittadini e imprese.
Telco per l’Italia il 26 giugno a Roma
Stefano Grieco, Ceo & VP di Nokia Italia, sarà fra i protagonisti di Telco per l’Italia il 26 giugno a Roma. Clicca qui per agenda e iscrizione