“Non vedo ragioni per modificare l’Iva agevolata sui prodotti editoriali e anzi si pone semmai il tema del trattamento analogo per l’editoria on line, che non gode del medesimo trattamento”. Lo ha detto il sottosegretario all’Editoria, Giovanni Legnini, nel corso dell’audizione di oggi in commissione Cultura alla Camera.
“Mi auguro che il tema venga positivamente affrontato in sede di riforma fiscale” ha proseguito.
Legnini ha quindi ribadito: “Viene invocata la parificazione dell’editoria on line a quella su carta relativamente al trattamento agevolato sull’Iva, e mi auguro che questo tema possa essere affrontato dentro la riforma fiscale, tendenzialmente direi che questa differenza non debba esistere”.
L’aliquota ridotta del 4% è attualmente prevista per giornali e notiziari quotidiani, agenzie di stampa, libri, periodici, edizioni musicali a stampa. In pratica solo per i prodotti editoriali “stampati”, escludendo di fatto l’editoria digitale, che prevede un’aliquota del 21%. Il dibattito per rivedere questo regime è in corso da tempo.
A ottobre la Lega Nord annunciò che il governo si impegnava a uniformare l’aliquota al 4% per tutti i libri digitali, accogliendo alla Camera l’ordine del giorno del responsabile comunicazione del Carroccio, Davide Caparini. In realtà ne è seguito un nulla di fatto.