Più blog, più commenti, più sondaggi nel sito della Casa Bianca
che da ora gira su open source. Whitehouse.gov, questo
l’indirizzo, manda a casa la tecnologia proprietaria acquistata
da George W. Bush e da questa settimana adotta il content
management system Drupal (oltre al search server Apache) che
consentirà non solo maggiore interattività (il sistema è noto
per la facilità di integrazione dei contenuti multimediali), ma
anche maggiore flessibilità e un soprattutto taglio di costi di
manutenzione.
Si tratta di un altro passaggio di quella pubblica amministrazione
trasparente e innovativa cui punta l’amministrazione Obama.
Passaggio che non comporta nessun cambiamento “apparente” per
l’utente, ma un grosso rinnovamento nella struttura interna.
Sarà la comunità di sviluppatori ora a prendersi “cura” delle
problematiche legate al buon funzionamento del sito.
“Possiamo contare su una piattaforma tecnologica in grado di
aprirsi a sempre più voci” ha detto il portavoce della Casa
Bianca Nick Shapiro. Dries Buytaert, creatore di Drupal, garantisce
che il sistema abbina “a un tradizionale content management tutti
gli strumenti per una comunicazione aperta e partecipata,
assolutamente in linea con i gol di Obama”.
Non è la prima volta che l’open source ottiene la promozione da
Obama. Il Cio Vivek Kundra ha più volte affermato che l’open
source, insieme al cloud computing, può essere una leva per
l’abbassamenbto dei costi IT.