Inizia l’iter parlamento per la conversione in legge del decreto del Fare. Domani 2 luglio, presso le commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, il provvedimento verrà illustrato da due relatori, Francesco Boccia (Pd) e Francesco Paolo Sisto (Pdl), presidenti delle due commissioni. E proprio in vista della presentazione degli emendanti l’associazione dei professionisti della Rete, Iwa su iniziativa del presidente Roberto Scano e in collaborazione con gli Stati Generali dell’Innovazione, ha elaborato un documento condiviso anche con altre associazioni del settore Ict che può essere fonte di ispirazione per i parlamentari.
Le proposte sono state inviate ai parlamentari interessati a prenderlo in considerazione per preparare gli emendamenti. Tra questi spiccano i nomini di Stefano Quintarelli (Sc), Paolo Romano (M5S), Antonio Palmieri (Pdl), Irene Tignali (Scelta Civica), Mirella Liuzzi (M5S), Alessia Mosca (Pd), Paolo Coppola (Pd) e Lorenza Bonaccorsi (Pd).
Il pacchetto si sofferma in particolar modo sulla governance dell’Agenda digitale, attualmente in mano a Mister Agenda digitale, Francesco Caio, per la fase “strategica” e al dg dell’Agenzia per l’Italia digitale, Agostino Ragosa, per quella operativa. La proposta della associazioni punta a rafforzarla seguendo due vie: o stabilire che il lavoro di Mister Agenda digitale debba essere a tempo pieno – Francesco Caio esercita le funzioni a part time rimanendo nel frattempo Ad di Avio – oppure passare la palla totalmente in mano ad Agid.
Riflettori puntati anche sull’articolo 10 relativo alle connessioni wireless. Si propone l’eliminazione del comma 1 secondo il quale “l’offerta di accesso a Internet al pubblico è libera e non richiede l’identificazione personale degli utilizzatori” e che fa riferimento all’obbligo “del gestore di garantire la tracciabilità del collegamento (Mac address)”.
Da segnalare anche la proposta di estendere i finanziamenti per l’imprese che acquistano macchinari e impianti – previsti dall’articolo 2 – alle aziende che acquistano hardware e software. Chiesta anche la costituzione di un portale nazionale che raccolga i casi di successo nazionali in materia di crowdfunding, mentre dovrebbe essere reso pubblico a giorni il regolamento della Consob in materia.