“L’intelligenza artificiale sarà un’opportunità per generare efficienza e migliorare i margini. Ma ancora una volta sono le big tech le protagoniste e ne hanno fatto già un cavallo di battaglia. Ci faranno pagare per usufruire di servizi innovativi? Le telco hanno di fronte una sfida importante per diventare protagoniste nel mercato B2B ma bisognerà mettere in campo azioni per sfruttare al massimo questa occasione”: questo il messaggio del Presidente del Quadrato della Radio Umberto de Julio, lanciato in occasione della convention annuale dell’associazione che si è tenuta a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, il 28 giugno – a sponsorizzare l’edizione 2024 Tratos Cavi, fra i più grandi produttori di cavi in Europa. “Auspico che le telco trovino risorse per investire per non diventare meri rivenditori di soluzioni”, ha aggiunto de Julio.
“L’intelligenza artificiale generativa al momento è un hype di cui pochi hanno compreso davvero il significato in termini di business. Ma non bisogna avere paura dell’innovazione, in tutte le rivoluzioni industriali i timori sono stati forti ma i benefici ne hanno dimostrato la forza dirompente”, ha aggiunto il Segretario dell’associazione Salvatore Improta.
Pennarola, Fastweb: “Va creato un ecosistema AI nazionale”
In Italia le telco stanno dimostrando di aver colto l’importanza della rivoluzione della GenAI: Fastweb la prima a scendere in campo con l’acquisto di un super pc Nvidia: prevista l’8 luglio l’inaugurazione in Lombardia di NeXXt AI Factory, il più potente supercomputer in Italia per l’AI generativa, presso l’Aruba Global Cloud Data Center a Ponte San Pietro (Bergamo). “Il percorso di Fastweb sull’AI nasce cinque anni fa ben prima della GenAI e dei superpc, con l’idea di fondare la strategia sull’intelligenza artificiale, abbiamo istituito un centro di eccellenza da una cinquantina di persone, puntando sulle competenze, per proporre e sviluppare use case e iniziative – ha sottolineato Marco Pennarola, Head of Marketing Fastweb -. Siamo partiti dai processi interni e il processo cliente sviluppare prodotti, ad esempio quelli di cybersecurity. Poi con l’evoluzione della GenAI abbiamo accelerato. Il superpc a tecnologia Nvidia che opererà su un data center in Italia ci porterà vantaggio competitivo anticipando i tempi. Altro elemento fondamentale quello legato ai dati, ma quelli davvero utili sono pochi e bisogna usare quelli certificati in rispetto del copyright e a tal proposito stiamo costruendo un percorso fatto di partnership per costruire un percorso responsabile. Poi il Large Language Model, che andrà a indirizzare l’uso responsabile e la governance dei dati”.
Secondo Pennarola sarà poi determinante dare vita a un ecosistema nazionale dell’AI. “Tutti i problemi complessi si affrontano facendo sistema e sull’AI la strada è obbligata. Servono obiettivi ambiziosi. Da parte nostra metteremo a disposizione il super pc alle aziende per accompagnarle nella sfida AI e soprattutto puntiamo a verticalizzare le soluzioni. Stiamo lavorando molto anche con le università e le startup”.
Franceschini, Tim: “Tlc e AI sono simbiotiche”
“La vera rivoluzione avviene quando portiamo l’intelligenza pervasiva a diventare attiva in tempo reale per mettere a punto use case che davvero portino progresso e beneficio nei processi produttivi . ha evidenziato Daniele Franceschini, responsabile Tech & IT Planning, Engineering and Transformation di Tim. “Il mondo delle tlc e dell’AI sono due ecosistemi osmotici e simbiotici: reti ad altissima velocità che consentono di portare la potenza di calcolo enorme dell’A in tempo reale laddove serve agli algoritmi di essere fruiti. Quindi da un lato c’è bisogno di reti pervasive e ad alta velocità e dall’altro la possibilità di fruirne con le cosiddette smart IoT”.
Fra gli use case più promettenti per le telco l’ottimizzazione degli allarmi di rete per concentrarsi su quelli che sono business critical. Poi l’ottimizzazione delle risorse radio, la predictive maintenance, la detection delle anomalie di traffico e la gestione della soddisfazione del cliente. E ancora: risparmio energetico delle reti, con una serie di piattaforma per identificare i consumi in real time. Ma secondo Franceschini c’è ancora da fare. “Bisogna cambiare i processi produttivi attuali, i sistemi di AI devono essere addestrati e il training è estremamente consuming, gli algoritmi di AI richiedono 100 volte il dispendio energetico di altri sistemi computazionali, va trovato un equilibrio. Per non parlare della questione sicurezza, ed è per questo che investiamo molto nelle competenze”.
Marchionna, WindTre: “Servono business case dinamici”
“Abbiamo creato nel 2018 un data office, un gruppo da circa 100 persone che si occupa di algoritmi e machine learning per dare servizi ai vari dipartimenti. Nel 2023 sono stati organizzati dei workshop in cui sono stati individuati oltre 100 use case e molti sono andati in execution”, ha raccontato Emilio Marchionna, Direttore Ingegneria di rete di WindTre. È sulla customer experience che si è concentrata sin da subito l’attenzione, fino ad arrivare all’iper profiling, e molte le iniziative anche che riguardano i dealer. Ad esempio nell’ambito della nostra sfida sul fronte delle assicurazioni è è stato sviluppato un sistema di knowledge management per gestire in tempo reale le richieste dei clienti. “Per quel che riguarda la predictive maintenance stiamo addestrando un tool che ci permette di addestrare i guasti. Poi ci stiamo concentrando anche sulla cosiddetta smart energy per generare risparmio energetico andando a esaminare settore per settore, giorno per giorno, e cliente per cliente, i throughput di utenti in modo da creare script personalizzati ossia generare un energy saving personalizzato in maniera adattativa. Importante anche la pianificazione degli upgrade della rete radio tenendo conto di business case dinamici”.