AGENDA DIGITALE

Boccia: “Decreto del Fare si può migliorare”

Il presidente della commissione Bilancio della Camera: “Servono tempi certi per i decreti attuativi”. Montecitorio pronto a chiedere più tempo per l’analisi del provvedimento e far slittare la discussione in Aula prevista il 15 luglio

Pubblicato il 02 Lug 2013

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“È un buon testo ma si può migliorare”. Lo ha detto il presidente della commissione Bilancio della Camera e correlatore al decreto legge per la crescita, Francesco Boccia (Pd). “Si potrebbe lavorare su maggiori semplificazioni, togliendo ulteriori lacciuoli e dando tempi certi ai decreti attuativi – ha spiegato Boccia – Il Governo è d’accordo su tutto”. Le votazioni degli emendamenti sono in programma la prossima settimana. A quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, le commissioni Affari costituzionali e Bilancio che stanno esaminando il decreto sono orientate a chiedere più tempo per l’esame, e quindi uno slittamento dell’avvio della discussione in Aula, in programma il 15 luglio.

Intanto nei giorni scorsi Iwa Italy e Stati Generali dell’Innovazione hanno inviato ai parlamentari un pacchetto di proposte di emendamento.

ll pacchetto si sofferma in particolar modo sulla governance dell’Agenda digitale, attualmente in mano a Mister Agenda digitale, Francesco Caio, per la fase “strategica” e al dg dell’Agenzia per l’Italia digitale, Agostino Ragosa, per quella operativa. La proposta della associazioni punta a rafforzarla seguendo due vie: o stabilire che il lavoro di Mister Agenda digitale debba essere a tempo pieno – Francesco Caio esercita le funzioni a part time rimanendo nel frattempo Ad di Avio – oppure passare la palla totalmente in mano ad Agid.

Riflettori puntati anche sull’articolo 10 relativo alle connessioni wireless. Si propone l’eliminazione del comma 1 secondo il quale “l’offerta di accesso a Internet al pubblico è libera e non richiede l’identificazione personale degli utilizzatori” e che fa riferimento all’obbligo “del gestore di garantire la tracciabilità del collegamento (Mac address)”.

Da segnalare anche la proposta di estendere i finanziamenti per l’imprese che acquistano macchinari e impianti – previsti dall’articolo 2 – alle aziende che acquistano hardware e software. Chiesta anche la costituzione di un portale nazionale che raccolga i casi di successo nazionali in materia di crowdfunding, mentre dovrebbe essere reso pubblico a giorni il regolamento della Consob in materia.

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