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5G, altro che fine della guerra dei prezzi: in Italia le tariffe sono crollate del 36%



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È quanto emerge dall’Osservatorio di SosTariffe.it secondo cui in media si spendono 11,77 euro al mese a fronte di 211 GB, ma per gli italiani resta fondamentale la “soglia psicologica” dei 10 euro. E si rischia un’ulteriore calo considerato che da inizio anno sono scesi in campo anche gli operatori virtuali, spesso “costole” delle big telco

Pubblicato il 24 lug 2024



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Il primo semestre del 2024 ha segnato un’importante accelerazione nella diffusione del 5G in Italia: la crescita del numero di operatori con offerte dedicate si traduce in un aumento del numero di tariffe a disposizione degli utenti, oltre che in un netto calo del costo medio rispetto agli anni passati. Il dato emerge da un’indagine di SosTariffe.it, che ha analizzato l’evoluzione dal 2021 e i costi delle tariffe che permettono la connessione 5G da smartphone.

Dal report emerge che, dopo alcuni anni in cui il 5G è stato accessibile solo ad alcuni operatori, nel corso dei primi mesi del 2024 anche diversi operatori virtuali – spesso “costole” delle big telco – hanno iniziato a proporre tariffe con 5G incluso oppure opzioni per aggiungere il 5G agli utenti italiani. L’ampia diffusione delle offerte 5G ha permesso di ridurre drasticamente il costo per l’utilizzo della rete mobile di nuova generazione. Rispetto al 2021, infatti, il costo del 5G si è ridotto del 36%.

Offerte sempre più economiche e sempre più ricche di Giga

L’indagine fa presente come ogni operatore segua una propria strategia commerciale, proponendo il 5G con offerte dedicate oppure con opzioni specifiche che consentono di “sbloccare” l’accesso alla rete mobile di nuova generazione. Questo conferma la possibilità di accedere a offerte sempre più ricche di Giga e, soprattutto, sempre più economiche, con tante possibilità per attivare un’offerta 5G a meno di 10 euro al mese.

In generale, Il numero di tariffe con 5G incluso è aumentato drasticamente ed oggi il mercato propone decine di offerte 5G, con un costo medio nettamente inferiore rispetto al passato. Le rilevazioni di luglio 2024, infatti, confermano che, in media, una tariffa 5G oggi include 211 GB al mese a fronte di un costo di 11,77 euro al mese. Limitando l’analisi alle sole offerte da meno di 10 euro al mese, una “soglia psicologica” ancora di grande rilevanza per il mercato di telefonia mobile, la tariffa media ha ora un costo di 9,09 euro al mese andando a includere ben 192 GB al mese.

Le differenze con i tre anni precedenti

Il cambiamento registrato quest’anno rispetto ai dati degli anni passati è evidente. L’aumento del numero di operatori (e, quindi, del numero di offerte) ha ridotto il costo medio del 5G che, nel 2021, era pari a circa 18,31 euro al mese. Nel giro di 3 anni, quindi, il canone medio delle offerte che includono il 5G si è ridotto del 36%, rendendo molto più accessibile l’utilizzo della rete mobile di nuova generazione.

È interessante notare anche la differenza con le rilevazioni dell’Osservatorio dello scorso marzo 2024, subito dopo il lancio del 5G da parte dei primi operatori virtuali. La diffusione del 5G ha portato a un calo dei prezzi (a marzo 2024, infatti, il canone medio delle offerte 5G era di 14,21 euro al mese) ma anche dei Giga inclusi (pari, in precedenza, a ben 249 GB). Anche i Giga delle offerte da meno di 10 euro hanno registrato un netto calo rispetto ai 224 GB registrati nel corso del mese di marzo.

Cresce il numero di operatori: boom dei “virtuali”

A partire da febbraio 2024, il numero di operatori con offerte 5G è cresciuto drasticamente. Dalla fine del 2020, il 5G è stata un’esclusiva di Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb e Iliad. Negli ultimi mesi, però, il mercato è cambiato completamente con diversi provider virtuali che ora propongono l’accesso alla rete mobile di nuova generazione (Sky Mobile, Spusu, UnoMobile, ho. Mobile, LycaMobile, Tiscali Mobile e PosteMobile).

Operatori virtuali: timori per il rischio cannibalizzazione

L’ingresso sul mercato 5G degli operatori virtuali (di pochi mesi fa, ad esempio, il debutto di Tiscali e l’annuncio di Vodafone del servizio per i clienti di Ho Mobile) ha scatenato un vero e proprio dibattito, mettendo in luce il rischio di una potenziale cannibalizzazione.

“L’apertura della rete 5G ai clienti dei second brand rappresenta una mossa molto controversa”, hanno evidenziato ad esempio gli analisti di Intermonte. “Da un lato, questo dovrebbe contenere l’aggressività commerciale di Iliad (180 GB a 9,99 al mese) e di Fastweb mobile che offre oggi l’offerta entry level sul 5G meno cara sul mercato (150 GB 7,99 euro al mese), mentre i brand low cost di Tim (Kena) e Wind3 (VeryMobile) non offrono il 5G. Dall’altro, se questa mossa dovesse essere replicata da tutti i principali operatori, non escludiamo un rischio di cannibalizzazione interna e di conseguente diluizione dell’arpi con uno spostamento verso offerte 5G low cost”.

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