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Atos, Mustier passa al timone. Via alla procedura di salvaguardia accelerata



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Il manager già presidente della società francese assumerà l’incarico di amministratore delegato sostituendo Paul Saleh. Avanti tutta sulla ristrutturazione dopo l’accordo con un gruppo di banche e obbligazionisti per garantire il finanziamento del piano da 1,6 miliardi

Pubblicato il 24 lug 2024



MUSTIER

Sarà Jean Pierre Mustier a portare a termine le operazioni di riorganizzazione e di ristrutturazione finanziaria di Atos. Il già presidente del colosso informatico francese, alle prese con forti problemi di indebitamento, è stato infatti nominato anche amministratore delegato, in sostituzione del dimissionario Paul Saleh.

Via alla procedura di salvaguardia accelerata

Il primo dossier che dovrà affrontare Mustier riguarda la procedura di salvaguardia accelerata aperta dal Tribunale commerciale di Nanterre che dovrebbe aiutare Atos, pilastro tecnologico delle Olimpiadi del 2024, ad attuare il piano di ristrutturazione finanziaria da 1,675 miliardi di euro negoziato con i suoi creditori. “La Corte ha ritenuto che, tenuto conto del sostegno sufficientemente ampio dei creditori finanziari e delle informazioni fornite dal conciliatore durante l’udienza, l’adozione del progetto di piano di ristrutturazione finanziaria durante la procedura di salvaguardia accelerata fosse probabile” ha precisato Atos in una nota.

Mustier ha dichiarato che “la firma di un accordo di lock-up con la maggioranza dei nostri principali creditori finanziari rappresenta una pietra miliare nel processo di ristrutturazione finanziaria e desidero ringraziare l’intero management team per il loro eccezionale lavoro negli ultimi mesi. Questo importante passo garantisce la sostenibilità delle operazioni di Atos nel migliore interesse dei nostri dipendenti e clienti”.

Il piano di ristrutturazione

In base ai termini dell’accordo di lock-up, “i firmatari si impegnano a sostenere e realizzare qualsiasi passo o azione ragionevolmente necessaria per l’attuazione e il completamento della ristrutturazione finanziaria della società“, precisa Atos. Gli altri creditori “avranno l’opportunità di partecipare all’accordo di lock-up fino al 22 luglio”, ha precisato la società.

Sotto il peso di 4,8 miliardi di debito e con un valore delle azioni sceso anche sotto 1 euro in borsa nei mesi scorsi, Atos, che conta 90mila dipendenti, aveva avviato a febbraio una procedura di ristrutturazione sotto l’egida del tribunale di Commercio. Da allora tuttavia si sono succeduti una serie di colpi di scena. Uno per tutti, a fine giugno, la decisione del gruppo Onepoint di David Layani, primo azionista di Atos con l’11%, di abbandonare la partita dopo essere stato scelto per guidare la ripresa del gruppo. Banche e creditori hanno deciso allora di subentrare per rilevare e salvare la società.

La ristrutturazione include, oltre all’apporto di 1,67 miliardi di finanziamenti, un aumento di capitale di 233 milioni e una riduzione del debito di circa 3 miliardi. Al termine delle operazioni che saranno realizzate in base al calendario indicato dalla società nel corso del secondo semestre per diventare effettive entro la fine dell’anno o nel primo trimestre 2025, banche e obbligazionisti diventeranno gli azionisti di maggioranza con una quota che potrebbe essere del 74% del capitale se gli attuali azionisti parteciperanno al 100% all’aumento di capitale da 233 milioni o del 99,9% se non parteciperanno affatto.

Sotto il profilo della governance, banche e obbligazionisti “non intendono agire di concerto” e di conseguenza la società resterà “non controllata”. Il cda sarà formato in prevalenza da indipendenti, ma “alcuni creditori avranno il diritto di proporre la nomina di membri e/o sindaci” al termine della ristrutturazione.

Il tema delle Olimpiadi e il futuro del gruppo

Il tutto avviene, come accennato, alla vigilia delle Olimpiadi di Parigi, di cui Atos è il principale partner tecnologico. “Siamo pronti per i Giochi olimpici, abbiamo già superato tutte le fasi dei test. Siamo mobilitati per garantire che questi Giochi siano un successo, come tutte le altre edizioni che abbiamo gestito”, aveva garantito Saleh, prima di lasciare la carica di amministratore delegato.

Il futuro del gruppo ha anche una forte dimensione politica legata alle sue attività strategiche nel campo della difesa, che includono le commesse all’esercito e i supercomputer utilizzati per il deterrente nucleare francese. Per questo sono in corso trattative esclusive con il Governo francese che è interessato a rilevare le ‘attività sovrane’ della divisione Bds (Big Data e Cybersecurity). A metà giugno lo Stato ha fatto un’offerta di 700 milioni di euro

Nel frattempo, dopo l’annuncio della nuova, decisiva tappa per l’uscita dalla crisi, il titolo del gruppo ha segnato in borsa un progresso del 21% a 1,3 euro. Ma si tratta di una lenta risalita: da inizio anno la perdita è dell’80% circa.

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