La Federazione Italiana Editori di Giornali affida a Siae il mandato per negoziare con le piattaforme digitali l’equo compenso per l’utilizzo on line degli articoli, per favorire l’esercizio, da parte delle imprese editrici, del diritto introdotto dalla cosiddetta “Direttiva Copyright”.
Per definire le strategie e arrivare a ottenere l’equo compenso, come previsto dal nuovo articolo 43 della legge sul diritto d’autore, Fieg e Siae hanno istituito un comitato di coordinamento composto da rappresentanti di entrambe le società, che si occuperà anche di mettere a punto i contenuti degli accordi da stipulare e le iniziative giudiziarie a tutela delle imprese editrici.
Equa remunerazione per centinaia di testate
“Dopo essere stati promotori nell’adozione della Direttiva Copyright e del suo recepimento in ambito nazionale, gli Editori della Fieg sono convinti che la collaborazione con Siae garantirà un’equa remunerazione alle centinaia di testate e agenzie di stampa i cui contenuti sono ancora utilizzati, senza compenso, dalle piattaforme online – sottolinea Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg – L’avvio di questo percorso è un passo decisivo verso l’effettivo riconoscimento di un’equa condivisione del valore generato dagli over the top, invitati dallo stesso Presidente Mattarella a non sottrarsi alle responsabilità e agli obblighi che derivano loro dall’essere parte di una comunità da cui pure traggono benefici e opportunità economiche”.
“La recente decisione dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, che per la prima volta ha quantificato l’equo compenso dovuto da un motore di ricerca nei confronti di un’azienda editrice associata, conferma la correttezza del percorso avviato dai Legislatori, comunitario e italiano – conclude Riffeser Monti – e definito dal Regolamento Agcom”.
L’impegno di Siae
“Siamo fieri che la Fieg abbia scelto di dare a noi mandato per riconoscere il giusto valore del lavoro delle imprese editrici che rappresenta e per tutelarlo – afferma Salvatore Nastasi, presidente della Siae – Siae è nata 142 anni fa esattamente con questa vocazione, che si ravviva in sempre nuovi percorsi, nel dialogo con sempre nuove realtà, in accordi per la valorizzazione della proprietà intellettuale. Siamo stati in prima linea sin dall’inizio per il recepimento della Direttiva Copyright, impegnandoci in difesa della cultura e della creatività, e l’accordo di oggi conferma che siamo, insieme, sulla strada giusta”.
Il caso Gedi-Microsoft
E’ proprio dei giorni scorsi il pronunciamento di Agcom che ha quantificato in 730mila euro la somma dovuta da Microsoft al gruppo Gedi proprio come equo compenso per aver utilizzato le pubblicazioni di carattere giornalistico delle testate del gruppo attraverso il motore di ricerca Bing. Si tratta, secondo Gedi, di una decisione che potrà avere una portata più ampia guardando al futuro, e portare benefici all’intero comparto editoriale italiano, “rafforzando altresì il pluralismo delle fonti informative e la qualità del servizio offerto ai lettori”.